Pescara: l'Adriatico è ancora tabù. Con la Spal finisce 1-1

Biancazzurri fischiati e contestati dai tifosi. Furia Baldini

Pescara: l'Adriatico è ancora tabù. Con la Spal finisce 1-1

Il Pescara non riesce a dare continuità alla vittoria contro il Milan Under23: con la Spal all'Adriatico finisce 1-1. A al triplice fischio finale pioggia di fischi sulla squadra. Baldini schiera Pellacani come terzino destro, con Pierozzi e Letizia che partono dalla panchina. In attacco, Tonin punta centrale, supportato da Bentivegna e Cangiano sulle fasce, con Squizzato a centrocampo. Dall'altra parte, la Spal di Francesco Baldini si affida ad Antenucci affiancato da Spini e Parigini.

In avvio il Pescara controlla il gioco, ma la prima occasione è per la Spal dopo una respinta difettosa di Plizzari. I biancazzurri si fanno pericolosi con una punizione di Dagasso. Lo stesso Dagasso poco viene atterrato in area di rigore: il direttore di gara fa correre ma il pallone arriva sui piedi di Bentivegna, che con un diagonale supera Galeotti:1-0. Nei restanti minuti del primo tempo il Pescara continua a dominare, sfiorando nuovamente il gol sugli sviluppi di corner.

Nell'intervallo, Baldini effettua i primi cambi: fuori Moruzzi dentro Crialese. Anche l'altro Baldini, l'allenatore della Spal, inserisce Rao e D'Orazio. Proprio quest'ultimo sorprende tutti trovando il pareggio al sesto minuto del secondo tempo. Il Pescara cerca di reagire: Baldini inserisce Alberti per Tonin e Ferraris per Bentivegna. Anche Meazzi entra in campo al posto di Squizzato, ma le occasioni per il Pescara scarseggiano. Anzi, è la Spal a farsi pericolosa all'80esimo: Rao, servito da Zammarini, si trova solo in area ma il suo tiro è debole e Plizzari riesce a bloccare senza problemi. Dopo quattro minuti di recupero, il match si conclude tra i fischi del pubblico del “Adriatico”.

Nel post gara Baldini (Silvio) è un'autentica furia. "Ma ci vogliamo render conto di chi siamo? Sì o no? Ma di che partita volete parlare? Ma quanti tiri in porta abbiamo fatto?“. E poi: “Siamo una squadra che ha fatto una buona prestazione ma siccome abbiamo un qualcosa che ogni volta ci porta ad avere dei problemi, soprattutto in casa, noi dobbiamo cercare di migliorare quei problemi. Spero che quando ci saremo tutti avremo la possibilità di farlo. Ma se poi mettiamo il calcio sulle stupidaggini… io il gossip non lo faccio. Ho nove partite e i playoff, poi me ne vado a casa. Non ho da dare noia ad una città che mi ha accolto e mi ha aperto le braccia”. Poi il tecnico ha aggiunto

Zeman e Galeone sono dei maestri, e come mai sono retrocessi anche loro con il Pescara? Perché il calcio è fatto di contenuti. Io ho preso un gruppo di ragazzi a cui nessuno credeva, e ho cercato di infondere in loro tutta la mia passione, sapendo che Pescara è una piazza che trascina. Io devo difendere non me stesso. Vado nei ristoranti e nei bar, la gente mi vuole bene. Noi dobbiamo soffrire, quest’anno è nato per soffrire, e siamo felici di essere quarti: se avessimo iniziato come siamo andati in difficoltà da dicembre a gennaio, non so se ora saremmo a 51 punti. Saremmo stati a 32,33. Allora dico: siccome la vita è breve, mi dispiace solo se non dovessi vincere… anche se a Pescara verrò sempre perché ho trovato persone belle e continuerò a venire a vivere ogni anno dei periodi della mia vita qui. Ma io devo cercare di andare in Serie B”.

 

Pescara-Spal 1-1

30 pt Bentivegna, 6 st D’Orazio

Pescara (4-3-3): Plizzari; Pellacani, Brosco, Lancini, Moruzzi (1 st Crialese); Valzania, Squizzato (22 st Meazzi), Dagasso; Bentivegna (8 st Ferraris), Tonin (8 st Alberti), Cangiano. A disp.: Saio, Profeta, Letizia, Meazzi, Merola, Staver, De Marco, Pierozzi. Allenatore: Baldini.

Spal (3-4-3): Galeotti; Fiordaliso (33 st Nina), Bruscagin (1 st D’Orazio), Nador; Calapai (28 st Bassoli), Zammarini, Radrezza, Mignanelli; Spini (1 st Rao), Antenucci, Parigini (19 st Awua). A disp.: Meneghetti, Zenti, Paghera, Karlsson, Haoudi, Ntenda, Kane. Allenatore: Baldini.

Arbitro: sig. Poli di Verona.

Assistenti: sigg.ri De Vito di Napoli e Cavalli di Bergamo. Quarto ufficiale: sig. Palmieri di Avellino.

Ammoniti: Lancini, Brosco, Alberti, Cangiano (P) – Antenucci, Zammarini, Radrezza (S).