“Un accordo stretto e pagato, ma non onorato” dietro l'omicidio del 'Bar del Parco'

Tutti i dettagli sono stati svelati durante la conferenza stampa

“Un accordo stretto e pagato, ma non onorato” dietro l'omicidio del 'Bar del Parco'

Il procuratore capo Giuseppe Bellelli insieme al questore Luigi Liguori e il capo della squadra mobile Gianluca Di Frischia hanno ricostruito i fatti che hanno portato all’arresto del presunto mandante e del presunto esecutore dell’agguato costata la vita all’architetto di Francavilla al Mare, Walter Albi, e il ferimento di Luca Cavallito.

Un accordo stretto e pagato, ma non onorato, questo sarebbe stato il movente principale dietro l’omicidio e il tentato omicidio che si è consumato lo scorso primo agosto in un bar della strada parco. Secondo la ricostruzione fatta degli inquirenti i due sarebbero stati pagati per trasportare via mare, grazie al fatto che Albi aveva la patente nautica, qualcosa di importante o forse addirittura qualcuno. Un trasporto “eccezionale” che però i due non avrebbero effettuato finendo nella trappola.

Un episodio “gravissimo”, sottolinea il procuratore capo di Pescara Giuseppe Bellelli, per il quale sono state arrestate due persone ritenute rispettivamente il mandante e l’esecutore dell’omicidio e del tentato omicidio, persone con cui Albi e Cavallito avrebbero avuto costanti rapporti d’affari. Un agguato dietro il quale si confermerebbe l’ombra della criminalità organizzata. Con entrambi  Albi e Cavallito avrebbero avuto rapporti da tempo, fatta salva la rottura tra l’ex calciatore e il presunto esecutore dell’agguato avvenuta qualche mese prima dei drammatici fatti. Una relazione che sarebbe stata accertata dalle indagini svolte sui telefoni recuperati sul posto dell’agguato e che si traduceva in “affari” che riguarderebbero non solo vere e proprie attività come quella, spiega ancora Bellelli, dell’appalto per le “casette sull’acqua” da realizzare a Pescara, ma soprattutto la movimentazione di denaro. Tra le attività individuate anche, riferisce il procuratore, “uno stranissimo investimento di Albi con una società inglese”. Su quel trasporto che sarebbe alla base dell’omicidio si prosegue ad indagare per avere una ricostruzione chiara e dettagliata, ma sul quadro generale, sottolinea ancora il procuratore capo, “riteniamo di avere elementi più che solidi per giustificare le misure cautelari decide dal giudice delle indagini preliminare ed eseguite in queste ore”. I dettagli su quanto avvenuto il primo agosto e gli elementi che hanno portato agli arresti sono stati riferiti nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte, tra gli altri, anche il questore Luigi Liguori e il capo della squadra Mobile Gianluca Di Frischia cui è andato il ringraziamento del procuratore capo per il lavoro svolto così come alla polizia giudiziaria che su alcuni aspetti è stata chiamata ad indagare così come ai carabinieri per la parte di loro competenza. “La ricostruzione è stata possibile grazie ai metodi investigativi tradizionali messi in campo e al pool della procura che si è costituto con me e il dottor Di Giovanni. Ritenevamo giusto riferire i fatti in una conferenza stampa per informare l’opinione pubblica delle condotte portate avanti fino a questo momento dalla squadra mobile e che hanno portato all’emissione da parte del gip della misura cautelare nei confronti di persone gravate da indizi fermo restando la presunta non colpevolezza”.