Il Centrosinistra del “campo largo” sempre più debole a pochi mesi dal voto

Anche a Pescara pesa la crisi tra il Partito Democratico, travolto di nuovo da inchieste in Puglia e Piemonte, e il partito di Conte

Il Centrosinistra del “campo largo” sempre più debole a pochi mesi dal voto

I Pescaresi sono cittadini mitridatizzati. Questo aggettivo deriva da Mitridate il potente sovrano dell’Asia Minore passato alla storia perché, assumendo dosi sempre più consistenti di veleno, alla fine si era assuefatto al veleno stesso. Anche i cittadini di questa città come Mitridate si sono assuefatti alle dosi continue di scelte sbagliate ed ai provvedimenti sconclusionati emanati dalle varie Amministrazioni che nel tempo si sono succedute a Pescara. Ecco perché il Sindaco di Pescara Carlo Masci, di nuovo candidato alla carica di Primo Cittadino, dovrebbe farcela al primo turno, secondo il sondaggista Noto, col 54% dei voti quindi senza passare per il ballottaggio. E nonostante che Il Sindaco di Pescara ce ce l'avesse messa tutta per inimicarsi comitati cittadini (Strada Parco, Viale Marconi), commercianti, automobilisti multati col T Red ed in ultima analisi tanti cittadini di Pescara. Ma anche la coalizione che ha contrapposto a Masci Carlo Costantini, sta facendo di tutto per avvantaggiare il candidato della destra Masci. Infatti il “campo largo” più un accordo di partiti su un progetto progressista comune, sembra un cartello messo su solo per fini elettorali. E non è escluso che, un minuto dopo le votazioni i partiti del centro sinistra torneranno a beccarsi come prima. Addirittura il famoso “campo largo” potrebbe dissolversi prima ancora dell’8 e del 9 giugno quando i pescaresi si recheranno a votare anche per le europee. Il candidato Sindaco Carlo Costantini, che nel 2021, passò al partito di Calenda e che ora per evitare fratture nella larga coalizione è tornato ad essere un civico, avrà le sue belle gatte da pelare per far restare uniti nel “campo largo” i suoi maggiori azionisti PD e M5S. Il timore è che la frattura che si è creata tra Conte e la Schlein in seguito agli scandali di Bari e Torino, si ripercuota a cascata anche sull’asse PD M5S di Pescara, cosicché piddini e pentastellati potrebbero decidere di correre da soli alla carica di Sindaco di Pescara spianando la strada a Carlo Masci o anche a Domenico Pettinari, candidato civico ma ex cinquestelle, impegnato in una campagna elettorale perenne iniziata già lo scorso giugno.