Everyday Rebellion, lo straordinario docu-film al Massimo

Roberto Saviano: "E' nelle sale italiane un coumentario preziosissimo dei Riabi Brother. Qualsiasi cosa stiate facendo cercatelo nei cinema e andate a vederlo"

EVERYDAY REBELLION GIOVEDI PROIEZIONE STRAORDINARIA A PESCARA. Rifondazione Comunista organizza a Pescara la proiezione straordinaria del film EVERYDAY REBELLION Giovedì 23 ottobre, alle ore 21 al Cinema Teatro Massimo di Pescara (ingresso 5 euro).  Il film EVERYDAY REBELLION dei registi iraniani Arash T. Riahi e Arman T. Riahi  (Produzione Austria – Svizzera 2013 118 min) è un documentario e un progetto cross-mediale che celebra il potere e la ricchezza delle forme creative di protesta non-violenta e di disobbedienza civile.  Ha ricevuto il Premio del pubblico al Biografilm Festival e al CPH: DOX di Copenaghen.

Cos'è che ha in comune il movimento Occupy Wall Street con gli Indignados spagnoli o con la Primavera Araba? C'è una connessione tra il movimento democratico iraniano e le lotte siriane? E qual è il collegamento tra le attiviste ucraine in topless di Femen e le proteste contro il governo in Egitto? Le ragioni dietro ai vari sollevamenti in questi paesi possono essere diverse, ma le tattiche creative di non-violenza che essi usano sono strettamente connesse.

PREVENDITE: Bottega Il Mandorlo, via Firenze, 111 Pescara Pescara. Book Caffè Primo Moroni, via Quarto dei Mille, 29 Pescara. Vini e Oli, Via Corfinio, 30 Pescara. Simbad, Via Italica, 50 Pescara. Birrificio Leardi, Via Cesare Battisti, 147 Pescara. Libreria-Caffè City Lights, Via del Porto, 18 Pescara. Emporio PrimoVere, Via S. Donato, 1 Pescara. Libreria ON THE ROAD, Via Gabriele D'Annunzio, 40 Montesilvano


LA RECENSIONE DI ROBERTO SAVIANO. "È nelle sale italiane “Everyday Rebellion”, un documentario preziosissimo dei Riahi Brothers. Qualsiasi cosa stiate facendo cercatelo nei cinema e andate a vederlo. È il racconto delle “rivoluzioni in corso” in Spagna, Egitto, Siria, Iran, Russia, Turchia, USA degli attivisti pacifisti che hanno innescato i grandi movimenti degli ultimi anni. Un documentario che mostra come questi movimenti vadano ben oltre le miopie ideologiche e raccolgano diversi modi di pensare. Conservatori, progressisti, credenti e atei, ma uniti in una consapevolezza: così non si può andare avanti. La crisi economica e i regimi stanno distruggendo le possibilità di felicità, il lavoro, la serenità. E ci si unisce molteplici in nome di punti comuni. Non sono animati dall'odio o dalle teorie del complotto. C’è un momento in questo documentario in cui un esperto dice che i media hanno velocemente definito questi movimenti come “rivoluzioni di Facebook" o "di Twitter". Falso. Questi movimenti hanno iniziato a trasformare il mondo proprio perché reali. Le piazze, le strade, le persone, gli occhi negli occhi, le mani, i manifesti, le pitture murali, gli incontri, le condivisioni, le strategie contro ogni forma di violenza. Così si cambiano le cose. Il web e il clicktivism – come viene chiamato l’uso della rete per promuovere una causa – possono solo preparare a questo, ma non sono sufficienti. Vedrete alcune parti del processo al Tribunale iraniano dell’Aia, le testimonianze di persone che hanno subìto. Storie incredibili che non riuscirete ad ascoltare se non provando un lancinante dolore fisico. Questo documentario è stupendo, non c’è la solita solfa retorica antiamericana o, al contrario, l’esaltazione delle libertà occidentali. È un racconto di persone e di movimenti. Di come il mondo sia molto più complesso, e chi lo vuole banalizzare e ridurre a buoni e cattivi, a cospiratori e sfruttati, sta perdendo un’occasione preziosa di conoscere se stesso e le proprie possibilità. È uno sguardo sul futuro dell’umanità, non una semplice mappa della ribellione. “Everyday Rebellion” mostra un nuovo mondo.

L'INCIPIT DEL FILM. Queste le parole con cui inizia: “Siamo persone normali e comuni. Siamo come te: gente che ha famiglia e amici, gente che lavora duro ogni giorno per vivere, gente che si sveglia ogni mattina per studiare, lavorare o cercare lavoro. Alcuni si considerano più progressisti, altri più conservatori. Alcuni credenti, altri no. Ma tutti siamo preoccupati e indignati per il panorama politico, economico e sociale. Siamo anonimi ma senza di noi nulla di questo sarebbe cominciato. Perché siamo noi che muoviamo il mondo. È tempo di metterci in cammino e costruire insieme una società migliore".

Redazione Independent