“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Un film negativo su Google
Il film-documentario sara' presentato al Cinemas 123 di Manhattan, il 17 settembre. Nel marquis si legge "censura, maneggio, danneggiare la democrazia"
UN FILM NEGATIVO SU GOOGLE. Nel settembre del 1998 Larry Page e Sergey Brin, studenti 25enni alla Stanford con il pallino della matematica, inventarono Google, cioe' ricerca nel senso di motore di ricerca. Ottenne subito successo e cosi', un po' alla volta, cominciarono ad acquistare tutto quanto era disponibile. In una rapida carrellata possiamo citare la Motorola Mobility (12,500 miliardi, 17 mila brevetti), Nest (3,2 miliardi) e poi Boston Dynamics, You Tube, ITA Software, Wildfire Interactive, Wize. Un conglomerato di valore. Chi ottiene succeso finanziario in America viene considerato un eroe da venerare. Money above all! Tuttavia c'e anche chi critica Google perche', tra le altre cose, usa in segreto i dati della Mastercard per sapere che cosa acquistiamo offline. Eraclito, filosofo presocratico, affermo': "Sapere tante cose non insegna ad avere intelligenza" . C'e' anche chi ha detto di odiare Google perche' "ha il potere di creare tendenze e promuovere punti di vista dunque modificare la realta'". Reazioni che - c'era da immaginarlo - hanno creato il desiderio, forse il bisogno di un film su Google e Facebook. Ed ecco,allora, "The creepy line", la linea raccapricciante. Il titoto e' stato preso da una frase dell'ex CEO di Google, Eric Schmidt, durante una intervista. Spiego' Schmidt: "La regola di Google in tante cose e' stata di arrivare sino a rampe veramente raccapriccianti senza mai superarle". Ma Google supera la "creepy line" ogni giorno, spiega nel film il dr. Robert Epstein. Le interviste con Jordan Peterson e Peter Schweizer lo provano. La piattaforma neutrale di Google e' falsa. Il film-documentario sara' presentato al Cinemas 123 di Manhattan, il 17 settembre. Nel marquis si legge "censura, maneggio, danneggiare la democrazia". Biglietti tutti esauriti.
Benny Manocchia