Aci: prezzi su del 20%

Stop agli aumenti indiscriminati del carburante (e i terremotati non c'entrano nulla!). Oggi l'Abruzzo sciopera

Aci: prezzi su del 20%

E’ IL PRIMO SCIOPERO DEL GENERE - Oggi verrà attuato il primo sciopero della benzina, indetto dall’Automobile Club d’Italia per lanciare un forte segnale di protesta contro i continui aumenti fiscali che gravano sui carburanti e più in generale sull’auto. “Gli automobilisti oggi non faranno rifornimento – ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club di Chieti, avv. Camillo Tatozzi –per dire coralmente basta agli aumenti dei prezzi alla pompa, saliti di oltre il 20% in un anno. Il problema sta nelle troppe accise, che continuano a rappresentare la forma di tassazione preferita dallo Stato perché immediata, ineludibile e senza costi gestionali per l’Erario”. L’ACI sottolinea l’insostenibilità economica e sociale dell’attuale pressione fiscale sui veicoli che ha scatenato una raffica di aumenti: una famiglia spenderà per l’auto nel 2012 1.680 euro in carburante, ai quali vanno aggiunti 715€ per l’assicurazione, 270€ per la manutenzione, 220€ per parcheggi e garage, 190€ per pedaggi, 120€ per le multe e un insieme di altri costi per un totale complessivo di oltre 3.500 euro a fronte dei 3.278€ del 2011.

NON E' UN MURO CONTRO MURO - “La nostra iniziativa non è un muro contro muro – spiega Tatozzi – perché il dialogo è più importante della protesta per far comprendere al Governo la conseguenza delle scelte compiute sull’auto che stanno mettendo in ginocchio un settore strategico per il Paese. I dati 2012 indicano uno spaventoso calo delle immatricolazioni, ma quello che più ci preoccupa è l’aumento della disaffezione all’uso dell’automobile". Negli USA un'iniziativa analoga ha generato nel 1997 una riduzione del costo della benzina fino a 30 centesimi di dollaro in 24 ore. Un risultato difficilmente replicabile oggi, ma che comunque dimostra l’efficacia di una risposta corale degli automobilisti contro l’eccessivo carico fiscale sui carburanti.

E I TERREMOTATI NON C'ENTRANO NIENTE - Questo sciopero, precisa Tatozzi, non è contro i terremotati (il costo della benzina è aumentato ulteriormente a seguito del sisma emiliano), ma contro una tassa ingiusta, che colpisce soprattutto lavoratori e fasce sociali deboli e deprime ulteriormente il comparto auto, vitale sia per l’occupazione che per l’economia del Paese. “E’ infondata l’ipotesi secondo la quale ACI si oppone all’idea di aiutare le popolazioni colpite dal sisma - ha dichiarato il presidente dell’AC di Chieti, avv. Camillo Tatozzi - perché siamo sempre vicini alle popolazioni colpite da calamità naturali, con tutti gli uomini, i mezzi e il know-how di cui disponiamo. Stiamo attivando una task force di soccorso per la rimozione delle auto distrutte oltreché un centro mobile di servizi di pratiche automobilistiche. Il nostro obiettivo è di opporci a una tassazione che ha raggiunto, da tempo, livelli insostenibili, che colpisce soprattutto le fasce sociali più deboli e i lavoratori e che rischia di mettere in ginocchio il comparto auto, con conseguenze drammatiche per l’occupazione e l’economia italiana. La benzina è il prodotto più tassato in assoluto: circa il 60% del prezzo alla pompa è fatto di tasse e di tasse sulle tasse (l’IVA sulle accise). Gli automobilisti italiani pagano ancora accise per la guerra in Abissinia (1935), la crisi del canale di Suez (1956), la tragedia del Vajont (1963), l’alluvione di Firenze (1966) e i terremoti in Belice (1968), Friuli (1976) e Irpinia (1980). E’ ora di dire basta e tassare le ricchezze, non le povertà. L’auto è un limone dal quale non si può più spremere neanche una goccia”. Lo dimostrano il crollo dei consumi (benzina -16,1% e gasolio -14,3% ad aprile, ultimo dato ufficiale Ministero dello Sviluppo Economico) e la rilevante riduzione del traffico autostradale, che solo a febbraio ha toccato -14,5% (ultimo dato ufficiale Aiscat).

 

Redazione Independent