“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
“Siamo di fronte a una minoranza consiliare che è sempre più opposizione nel senso letterale del termine: si oppone a qualsiasi atto che il Comune di Pescara porta avanti, pensando vanamente di poter racimolare qualche voto alimentando un disagio che loro stessi provano a costruire. A noi piacerebbe avere un’opposizione più costruttiva, capace di mettere in campo un’idea. Invece, assistiamo a idee zero e polemiche mille” dichiara il sindaco di Pescara, Carlo Masci in occasione della conferenza stampa di questa mattina, insieme al presidente di Pescara Energia, Giuliano Diodati e a alcuni assessori e consiglieri di maggioranza all’indomani dell’approvazione della delibera di consiglio sulla vendita delle reti gas.
“Noi abbiamo un compito preciso: amministrare questa città e fare delle scelte. E sulla questione delle reti gas ci siamo trovati davanti a una decisione da prendere. Attraverso Pescara Energia – soggetto capofila per la gara di gestione delle reti gas dei 48 comuni dell’ambito territoriale pescarese, chietino e teramano – dovevamo stabilire se vendere o meno le reti.
Abbiamo svolto tutti gli approfondimenti necessari, interpellando esperti e tecnici, perché non ci improvvisiamo conoscitori di una materia così complessa. Facciamo ciò che deve fare un’amministrazione responsabile: assumere decisioni sulla base delle indicazioni di chi ha competenze specifiche. Ben diverso è l’atteggiamento della minoranza, che improvvisa su ogni situazione e spesso diffonde ricostruzioni non corrispondenti alla verità dei fatti.
Dopo tutte le verifiche – prosegue il primo cittadino - abbiamo deciso di vendere le reti gas. Parliamo di tubazioni sotterranee, in gran parte obsolete, che con il passare del tempo perderanno il loro valore residuo. Ce lo dice anche l’ARERA, l’ente regolatore nazionale pubblico: qui non c’è nulla che riguardi gestioni private, tutto è regolato da norme pubbliche, sia nei valori di vendita sia nella futura tariffazione del gas. La vendita, dunque, è risultata molto conveniente dal punto di vista economico perché il metodo di determinazione del valore è stato stabilito da una norma del 2022, emanata dal Governo Draghi e votata anche da PD e Movimento 5 Stelle. Gli stessi che oggi, in Consiglio comunale, gridano allo scandalo. Io credo che la vergogna sia solo di chi non dice chiaramente come stanno le cose.
Questa legge nazionale – commenta il Sindaco Masci - permette ai Comuni di vendere le reti a un prezzo particolarmente favorevole. E infatti tutti i 48 Comuni dell’Ente d’Ambito Pescara, di qualsiasi colore politico, hanno deciso di vendere. Tutti, senza eccezioni. Alcuni possedevano anche il 100% delle reti e hanno comunque scelto di alienarle. Ho citato più volte l’esempio di Rizziero Zaccagnini, sindaco di Tocco da Casauria e segretario provinciale di Rifondazione Comunista: anche lui ha ritenuto conveniente vendere, per il bene del suo territorio. Da Montesilvano a Spoltore, da Bolognano a Castiglione, da Civitaquana a San Giovanni Teatino fino a Silvi: tutti hanno compiuto la stessa scelta. Solo a Pescara si solleva una polemica strumentale, costruita dalla minoranza che, per opporsi a prescindere, insinua chissà quali interessi.
L’unico interesse che ci guida è quello dei cittadini di Pescara. È l’interesse primario di questa città.
Cosa faremo con queste risorse? – chiarisce il sindaco – le investiremo nell’energia, perché riteniamo strategico puntare sull’autonomia energetica e sulla sostenibilità. Non lo diciamo oggi: lo diciamo da sei anni. Pescara ha già impianti fotovoltaici su molte scuole e su numerosi edifici pubblici grazie a Pescara Energia. Produciamo energia pulita e abbassiamo le bollette. Continueremo a investire e potremo farlo ancora di più grazie a queste risorse: avendo liquidità, potremo implementare nuovi impianti fotovoltaici e, secondo le norme nazionali, ottenere il rimborso delle spese sostenute. Con quel rimborso realizzeremo ulteriori impianti, innescando un meccanismo virtuoso che consentirà alla città, in tempi relativamente brevi, di produrre energia pulita a costo zero per i cittadini.
L’obiettivo è chiaro: fare di Pescara una città a zero emissioni di anidride carbonica. La stiamo già costruendo con gli autobus elettrici, gli impianti fotovoltaici e gli interventi sulla mobilità sostenibile. L’opposizione parla tanto di ambiente, ma nei fatti si comporta in maniera opposta, ostacolando le scelte che vanno nella direzione della sostenibilità. Lo abbiamo visto con la filovia, che si muove su un percorso dedicato, non produce emissioni, e riduce il traffico: un intervento totalmente in linea con gli obiettivi ambientali. Eppure loro continuano a dire il contrario.
Prendiamo atto che la minoranza produce solo polemiche e, spesso, falsità strumentali, fuori dal contesto sociale e da una visione di futuro. Pensare di mantenere un asset fatto di tubi obsoleti sotto terra invece di investire sul fotovoltaico è una posizione totalmente fuori dal tempo – conclude Masci - lontana dalla direzione in cui si muovono Pescara, l’Italia e il mondo. Noi invece continuiamo a costruire il futuro energetico e ambientale della nostra città”.
“L’obiettivo di Pescara Energia è chiaro: arrivare alla pubblicazione del bando entro il 31 dicembre 2025” dichiara Giuliano Diodati, amministratore unico di Pescara Energia. “È un traguardo che non riguarda soltanto il Comune di Pescara, ma anche per tutti gli altri 47 Comuni dell’Atem coinvolti, che attendono questo passaggio fondamentale per procedere con la nuova gestione delle reti gas. Una gara che non è una privatizzazione, perché già oggi il servizio è svolto dai distributori privati, ma che serve ad individuare un unico gestore, al fine di ridurre i costi operativi. Accogliamo con favore la scelta compiuta dalla città di Pescara in merito alla vendita delle reti. Ci sono momenti storici che vanno interpretati nel contesto giusto: nel 2003-2004, quando il Comune di Pescara acquistò le reti del gas, fu una decisione che, si rivelò un’operazione lungimirante, capace di generare un grande risultato sia economico che strategico. Oggi però – prosegue Diodati - non siamo più in quel momento storico. Le reti del Comune di Pescara sono purtroppo molto, molto degradate, e continuare a mantenerle avrebbe comportato criticità rilevanti. Inoltre, nell’Atem di cui parliamo, le reti di Pescara rappresentano circa il 20% del totale: questo avrebbe limitato drasticamente la capacità discrezionale di Pescara Energia, perché l’80% delle reti – appartenenti agli altri Comuni – era già destinato alla vendita. Alla luce di questo quadro, la scelta del Comune di Pescara è stata assolutamente lungimirante. Inoltre, va precisato che agli utenti, questa vendita delle reti, non comporta alcun squilibrio perché il costo del gas non dipende né dal gestore né dal proprietario della rete ma dipende dall’ente regolatore che è Arera. Quindi, per i pescaresi non cambierà assolutamente nulla. C’è poi un altro elemento fondamentale: ci stiamo muovendo verso la progressiva dismissione del gas e verso fonti energetiche alternative. È una transizione inevitabile e necessaria, ed è evidente che la decisione di vendere le reti si inserisce perfettamente in questa prospettiva futura. Il Sindaco ha già spiegato che una parte significativa degli introiti derivanti dalla gara – una gara che non sarà immediata, perché richiederà minimo un anno per completare l’iter – sarà reinvestita nell’energia e nelle nuove tecnologie. Questo – conclude l’amministratore unico di Pescara Energia - conferma la visione strategica con cui il Comune di Pescara sta affrontando il tema: dismettere un asset ormai obsoleto per aprire la strada a un modello energetico moderno, sostenibile e orientato al futuro”.




