Superbonus “Ko”. Tolte certezze a famiglie e imprese

Il Governo Meloni pone la fiducia sull’approvazione del disegno di legge che elimina sconto in fattura e allunga i tempi di ammortamento dei crediti

Superbonus “Ko”. Tolte certezze a famiglie e imprese

Il governo Meloni ha posto la questione di fiducia alla Camera sull'approvazione del disegno di legge di conversione del decreto Superbonus, senza modifiche rispetto al testo approvato in prima lettura al Senato. Risultato che, con queste nuove norme, si tolgono certezze alle famiglie ed alle imprese coinvolte nel processo di efficientamento sismico ed energetico degli edifici italiani (Superbonus).


“Siamo di fronte all’ennesimo decreto omnibus, senza i requisiti di omogeneità, di urgenza e di specificità richiesti dall’art. 77 della Costituzione, e siamo di fronte all’ennesima fiducia da parte del governo, con il Parlamento sempre più commissariato e umiliato. Un decreto varato per risolvere l’enorme problema Superbonus che interviene però nella maniera sbagliata”. Lo ha detto Giulio
Sottanelli, deputato di Azione, intervenendo in Aula alla Camera nel corso della discussione generale sul dl Superbonus. “Quali danni abbia prodotto il Superbonus lo raccontano bene i numeri: è costato 160,5 miliardi di euro, con truffe per 15 miliardi e con ben 32 modifiche in quattro anni. Un provvedimento nato male, gestito peggio e quasi distruttivo nella sua parte finale. Un disastro economico che sarà addossato sulle spalle delle future generazioni. Giusto e necessario allora intervenire, ma andava fatto in modo diverso, perché la cosa grave è anche la continua perdita della certezza del diritto. Si è varato un provvedimento retroattivo, che impatta su imprese e famiglie, togliendo certezze e fiducia. Si possono ben immaginare le difficoltà per tecnici e cittadini, dopo 32 modifiche legislative e con gli edifici ancora circondati dalle impalcature. Occorreva creare uno strumento ad hoc per cartolarizzare subito tutti i crediti maturati e poi spalmarli su dieci anni. La strada scelta dal governo mette invece in difficoltà le imprese, con il rischio di fallimenti e con il rischio che molti lavori non saranno mai ultimati. Azione – ha concluso Sottanelli – non condivide dunque né l’impianto generale del Superbonus, né il merito di questo provvedimento”.