Pit bike: un mondo tutto da scoprire

Sono moto non sono omologate per poter circolare in strada: possono essere guidate solo in pista

Pit bike: un mondo tutto da scoprire

PIT BIKE: UN MONDO TUTTO DA SCOPRIRE. L’universo delle pit bike è sbarcato nel nostro Paese solo da poco tempo, eppure è già riuscito a farsi conoscere e apprezzare da numerosi appassionati di motori. Si tratta di moto che – vale la pena di metterlo in evidenza – non sono omologate per poter circolare in strada: questo vuol dire che le pit bike possono essere guidate solo in pista. Che si abbia voglia di trascorrere un fine settimana in compagnia dei propri amici o che ci si voglia divertire assieme ai propri figli, le competizioni amatoriali in questo ambito sono aperte a tutti. Tutto quello che bisogna fare, dunque, è individuare un rivenditore affidabile ed esplorare il catalogo di mezzi tra cui scegliere.

LE PIT BIKE DI PROFIVE. Un rivenditore che fa della qualità e della vastità dell’assortimento i propri tratti distintivi è di sicuro Profive Pit Bike, che permette di acquistare mini quad, pit bike motard, pit bike cross e ricambi pit bike. Il catalogo è decisamente ampio e variegato, in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza: chi desidera un prodotto entry level, per esempio, può optare per una minicross 10-10 con un motore da 50 cc, mentre se si ha voglia di mettersi alla prova con performance più impegnative si può propendere per una pit bike con cerchi 17-14 e 190 centimetri cubi di cilindrata. Profive fornisce, inoltre, una completa assistenza per un servizio clienti ottimale, indispensabile soprattutto per gli sportivi che si affacciano per la prima volta su questo settore.

DOVE GIRARE CON LE PIT BIKE. Che si salga in sella a una pit bike 125 o a un altro modello, il suggerimento è quello di guidare questi mezzi in un cartodromo, o comunque su un tracciato concepito per le due ruote piccole. In questo modo si ha non solo la certezza di sperimentare un circuito adeguato alle caratteristiche della moto, ma soprattutto l’occasione di entrare in contatto con altri appassionati, o addirittura addetti ai lavori, in modo da usufruire dei loro consigli e approfittare dei loro pareri. Non è detto, tuttavia, che chiunque abbia a disposizione un cartodromo o un tracciato ad hoc nei paraggi: ecco, allora, che ci si può orientare su un terreno privato, ovviamente adottando la precauzione di chiedere prima il permesso di girare ai legittimi proprietari.

COME SCEGLIERE IL POSTO GIUSTO? Ma quali sono le caratteristiche che deve avere un posto che si possa ritenere ideale per girare con le pit bike? In primo luogo è indispensabile che sia il più possibile libero, e quindi che non vi siano troppi ostacoli a cui far fronte. Inoltre, è opportuno mettersi in cerca di una location poco o per nulla frequentata da ciclisti o pedoni, ovviamente per questioni di sicurezza. Il rispetto delle altre persone è sempre fondamentale quando si sale in sella: un insegnamento che dovrebbe essere trasmesso anche ai bambini o ai ragazzi che si avvicinano alle pit bike per le prime volte.

CHE COSA CAMBIA RISPETTO AD UNA MOTO TRADIZIONALE. Per quel che concerne le differenze tra una pit bike e una moto tradizionale, è soprattutto dal punto di vista tecnico che si nota la distanza maggiore. Il riferimento non è solo alle dimensioni, visto che una pit bike è nel complesso più piccola e ha anche un motore di formato ridotto, ma soprattutto alle peculiarità del motore a sbalzo. Si tratta di un motore a un cilindro orizzontale e a quattro tempi, privo della culla chiusa del telaio, vale a dire il pezzo di connessione tra il telaio e il canotto di sterzo.

E LE GOMME? Un altro dettaglio su cui vale la pena di concentrarsi è quello relativo alle gomme. Fino a poco tempo fa le pit bike erano dotate unicamente di ruote tassellate, e quindi i tracciati da preferire erano quelli tassellati. Da una decina di anni a questa parte, invece, hanno fatto la loro comparsa anche i modelli motard, che possono essere utilizzati sui circuiti in asfalto essendo muniti di pneumatici lisci. Una terza alternativa è rappresentata dalle cosiddette pit bike Sunday, cioè modelli che si contraddistinguono per un design vintage e che possono essere impiegate nelle competizioni flat truck. Per chi non le conoscesse, queste gare si svolgono su circuiti a forma di semicerchio, con i piloti che sono impegnati a girare sempre nello stesso verso, tra curve sullo sterrato e lunghi rettilinei: insomma, un continuo alternarsi tra derapate sulla terra battuta e accelerazioni in velocità sui rettifili.

I CAMPIONATI. Esistono anche dei veri e propri campionati che vedono ai nastri di partenza le pit bike, con tanto di gare ufficiali e un numero di appassionati che cresce sempre di più. Ecco spiegato il motivo per il quale il fenomeno delle pit bike, che in un primo momento è nato negli Stati Uniti, si è poi diffuso nel resto del mondo, facendosi apprezzare anche nel continente asiatico e in quello europeo.