Ospedale di Atessa, un esposto contro la chiusura

Iniziativa del Movimento Atessa Unita e dei consiglieri della lista civica di minoranza. Diffidato il manager della Asl Francesco Zavattaro

Ospedale di Atessa, un esposto contro la chiusura

L'ESPOSTO. In merito alla chiusura dell'ospedale di Atessa, il Movimento Atessa Unita, attraverso il capogruppo Giulio Borrelli (ex corrispondente Rai da New York) e unitamente ai consiglieri comunali della lista civica di minoranza, ha depositato alla Procura di Lanciano un esposto-diffida contro il manager della Asl Francesco Zavattaro e tutti i componenti del collegio di direzione. L'iniziativa è stata adottata per far riaprire il nosocomio.

IL PRESIDIO SANITARIO DI ATESSA. E pensare che, esattamente due mesi fa, si era svolta a Pescara una riunione presso la sala della Presidenza della Giunta regionale, alla presenza anche di Borrelli, per focalizzare l’attenzione sulla situazione dell’ospedale di Atessa e sulla prospettiva di valorizzarne l’attività, in considerazione del fatto che il presidio ospedaliero in questione rappresenta, sul territorio della ASL Lanciano-Vasto-Chieti, l’unico ospedale dell’entroterra attualmente funzionante, dopo la chiusura di Casoli e di Gissi, oltre che il depotenziamento di Guardiagrele.

LE POTENZIALITA' DELL'OSPEDALE. Durante l’incontro erano state rappresentate le potenzialità dell’ospedale, in particolare per ciò che riguarda l’attività chirurgica che in esso si svolge, in funzione di sale operatorie recentemente ristrutturate e in grado di sostenere una chirurgia, che se supportata dagli specialisti anestesisti, oltre che in day e week surgery, può anche rappresentare un validissimo centro di riferimento chirurgico per l’entroterra del Sangro–Aventino, e  un valido supporto anche per gli ospedali maggiori, spesso sovraccarichi.

IL PROBLEMA DELLE LISTE D'ATTESA. I sindaci presenti, e il personale sanitario, avevano riferito al Presidente D’Alfonso circa le liste di attesa, in conseguenza della scarsità di personale anestesiologico, nonché dalla notevole richiesta che perviene anche da zone costiere, che annovera l’ospedale di Atessa, in alcuni casi fino a un anno per l’attività ortopedica, e sulla possibilità di essere di grande aiuto al loro smaltimento, dotandolo di poche, ma decisive unità specialistiche. Gli stessi avevano chiesto al Presidente, anche nella sua veste di commissario ad acta della Regione, di intervenire sul direttore generale della ASL, allo scopo di dare piena attuazione all’atto aziendale, che prevede per l’ospedale di Atessa strutture non realizzate.

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