Le parole di Sospiri danno il via alla campagna elettorale

Manca l'approvazione dello statuto della nuova città. Ma se non ci sarà l'accordo allora arriverà un commissario ad acta per concludere la fusione entro il 2027

Le parole di Sospiri danno il via alla campagna elettorale

Benché la politica sia l'arte del triplo salto carpiato all'indietro - leggi: ciò che è vero oggi, domani non si sa! - le parole del presidente del consiglio regionale D'Abruzzo, Lorenzo Sospiri, cioè non uno qualunque, sulla Nuova Pescara in risposta alla perentoria risoluzione della consigliera pentastellata Erika Alessandrini indicano un dato chiaro: i prossimi mesi saranno di campagna elettorale. Perché se è vero che c'è una fortissima ostilità al progetto di fusione delle tre città coinvolte e' altrettanto ragionevole pensare, come ribadito anche dall'alter ego di Sospiri nel centrosinistra, l'onorevole Luciano D'Alfonso, che in questa confusione possa intervenire un soggetto terzo, un commissario ad acta, per concludere un processo amministrativo iniziato nel 2012 e autorizzato dal voto dei cittadini pescaresi, spoltoresi e Montesilvanesi nel 2014 col referendum consultivo

Tra i nodi principali, oltre all'armonizzazione dei servizi pubblici di cui tanto si parla, c'è soprattutto la questione dello statuto della nuova città che vedrebbe, il condizionale c'è ma è più una certezza, la moltiplicazione delle poltrone destinate alla burocrazia politica attraverso l'introduzione di ben quattro Municipi: due pescaresi, uno spoltorese, uno montesilvanese per amministrare un territorio di circa 200mila cittadini nuovi pescaresi.

Parliamo, in questo caso, di un palese tradimento dello spirito della fusione che venne votata a maggioranza dai cittadini in occasione del referendum 2014 con l'obiettivo di snellire la macchina amministrativa e l'apparato governativo notoriamente caratterizzato da lentezze e lungaggini, oltre che da costi, ritenuti non più giustificabili in questa epoca. 

Ora, ovviamente, seguiremo l'evolversi di questa vicenda che vede una contrapposizione forte da parte di chi amministra e chi decide le regole del gioco. Nel frattempo qualcuno ha già cominciato, con le forbici in mano e la fascia tricolore, a propagandare i benefici o i malefici di questa pagina storica per unire, invece che dividere come sempre, i territori.

Chi la spunterà?