Crack delle Terme di Caramanico

Quale futuro per il comparto turistico della zona dopo la sentenza di fallimento con interruzione dell’attività termale?

Crack delle Terme di Caramanico

La Società delle Terme s.r.l. è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Pescara che ha bocciato la proposta di concordato, accertando il progressivo deterioramento della situazione economico finanziaria della società e la sussistenza di uno stato di incapacità a far fronte ai propri debiti ingentissimi.

I curatori nominati, l’Avv. Carlo Del Torto di Teramo ed il Dott. Michele Pomponio di Pescara, si troveranno a dipanare una matassa particolarmente intrecciata: risultano infatti passività per € 24.713.912,00 dei quali € 7.340.177 verso l’erario ed € 753.647,40 verso gli enti di previdenza, oltre ad un deficit d’esercizio al 31.21 2020 pari ad € 1.879.000 circa.

Il collegio Giudicante ha rigettato anche la richiesta dell’amministratore giudiziario, Dott. Guglielmo Lancasteri, di disporre l’esercizio provvisorio dell’attività di impresa, in quanto non vi sarebbero elementi idonei per escludere che la continuazione possa arrecare danno ai creditori.

Saranno, pertanto, apposti i sigilli e si chiuderà così una triste pagina per il comparto turistico - alberghiero, già provato dalla pandemia, e per l’occupazione abruzzese. 

D’altra parte, chi si occupa di turismo non può essere sorpreso da questo triste epilogo. Il termalismo è in crisi da tempo, non solo nel nostro Abruzzo ma in tutta Italia. E la recente misura del bonus terme rappresenta un’ultima speranza per un settore che, a differenza di quanto è accaduto altrove, non ha saputo trovare delle nuove formule per dialogare con un mondo profondamente mutato.

Silvia Cipolloni