Boicottaggio dei Testi Invalsi

Da L'Aquila la protesta contro il sistema di valutazione del Ministero. Gli studenti: «non ci appartengono»

Boicottaggio dei Testi Invalsi
Il BOICOTTAGGIO DEI TEST INVALSI - Dopo le scuole elementari e medie, le prove INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) sono state somministrate, nella mattina di oggi, anche ai secondi anni delle scuole superiori. Già da settimane sono state annunciate a livello nazionale numerose azioni di protesta, promosse dal sindacato studentesco Unione degli studenti. Non si sono lasciate attendere nemmeno le iniziative da parte dei Cobas (Comitati di Base della Scuola) e dei Giovani Comunisti. 

IL "CASO" L'AQUILA - A livello locale l'Unione degli studenti di L'Aquila, in collaborazione con il Collettivo ZonaRossa, con i Giovani Comunisti e con i Cobas scuola, ha promosso, dopo un'intensa attività di volantinaggio e di sensibilizzazione, il boicottaggio dei test Invalsi. «Dalla compilazione delle prove Invalsi - si legge nel cominicato a firma degli Unione degli Studenti, Collettivo studentesco Zona Rossa, Giovani Comunisti L'Aquila e Cobas scuola L'Aquila - deriverà una graduatoria che, lungi dall'avere un valore scientifico e dal momento che confronta studenti provenienti da contesti ampiamente differenti, è in aperta contraddizione con l'autonomia concessa in campo didattico alle regioni. Questo sistema stabilirebbe un criterio di finanziamento e tagli alle scuole sulla base dei risultati ottenuti, ingigantendo il divario tra istituti che costituiranno un'elite e le realtà svantaggiate». Agli insegnanti viene mossa l'implicita esortazione a conformarsi ad un modello didattico adeguato alle competenze richieste, abolendo ogni libertà di insegnamento. Uno dei motivi della protesta è che i docenti, soggetti anch'essi alla valutazione, utilizzano ore di lezione per preparare i propri alunni ad un tipo di verifica mai appartenuto alla scuola italiana, né utile. «Test a crocette come questo - hanno spiegato gli studenti - non possono valutare adeguatamente gli studenti, individui, prima di tutto, che dovrebbero essere avviati al pensiero critico e ad un'espressione non tanto sterile».

FLASH MOB DI PROTESTA - Nella mattinata di ieri, martedì 15 maggio, l'istituto Domenico Cotugno è stato protagonista di un flash mob, durante il quale gli studenti hanno coperto i loro volti con fogli bianchi raffiguranti la lettera "X", «per dimostrare - hanno spiegato - attraverso la creatività il proprio dissenso nei confronti della dannosa tendenza a ridurre la complessità del pensiero critico del singolo ad un numero, ad un codice o ad una crocetta». Nota polemica sul presunto episodio che sarebbe avvenuto all'ITIS, dove gli studenti del collettivo Zona Rossa sarebbero stati disturbati dall'azione di Blocco Studentesco. 

Redazione Independent