Vasto. L'assassino nega

Una perizia psichiatrica dirà se Marco Del Vecchio, 37 anni, era capace mentre massacrava i genitori

Vasto. L'assassino nega

IL FUTURO DI MARCO LEGATO ALLA PERIZIA PSICHIATRICA. Raffaele Giacomucci, legale di Marco Del Vecchio, 37 anni, accusato del terribile massacro, il 17 novembre scorso, con oltre 60 coltellate inferte con rabbia su Emidio Del Vecchio (76) e Adele Tumini (72), rispettivamente padre e madre del presunto assassino, descrive la drammaticità del momento. «Il mio assistito ha detto al magistrato di non avere ucciso nessuno. Ha raccontato come ha trascorso la giornata di sabato ricostruendo i suoi spostamenti». Poche parole, pronunciate al termine dell'interrogatorio di garanzia, mercoledì scorso, davanti al Gip del Tribunale di Vasto, Stefania Izzi, al quale anche ha presentato una istanza di perizia psichiatrica. Marco Del Vecchio è al momento rinchiuso in una cella d'isolamento, lontano da altri detenuti, nel carcere di Torre Sinello a Vasto. Il giovane è guardato a vista poichè si teme che possa compiere un gesto estremo: come togliersi la vita.

LE CONSEGUENZE DELLA CAPACITA'. Se il Gip del Tribunale di Vasto dovesse accogliere la richiesta del legale e se la perizia sulla salute mentale del presunto assassino devesse risultare negativa, cioè non capace di intendere, allora per l'imputato (qualora venisse riconosciuto colpevole) si aprirebbero le porte di una struttura sanitaria giudiziaria. E, forse, dopo un lungo periodo di cure mediche ed attività riabilitative anche quelle della libertà. Se, al contrario, la perizia psichiatrica dovesse spiegare che il presunto assassino era invece consapevole che stava ammazzando i genitori a coltellate è molto probabile che venga condannato alla massima pena prevista dal codice penale italiano. Tradotto in gergo carcerario: fine pena mai.

Marco Beef