Scuole verso la settimana corta

L’idea che sta maturando riguarda le materne, le elementari, medie e superiori. La ragione é l’aumento stratosferico delle bollette per il riscaldamento

Scuole verso la settimana corta

Nelle scuole materne, elementari, medie e superiori si attuerà la settimana corta, come stanno pensano di fare il Presidente della Provincia di Pescara, Ottavio De Martinis e l’assessore alla Pubblica Istruzione, Gianni Santilli, responsabile per le scuole superiori il primo e delle altre il secondo, per risparmiare sulle bollette del gas e della luce. Non è questa una novità in quanto già negli anni passati, nella maggior parte delle scuole l’orario scolastico veniva spalmato su 5 giorni anziché su 6. Nel biennio 2020 e nel 2021 la giustificazione è stata quella di evitare il contagio pandemico nelle scuole, mentre quest’anno per contenere  l’aumento stratosferico che ha subito il costo energetico dall’inizio del conflitto in Ucraina.  Una delle poche eccezioni è rappresentata dal Tito Acerbo che invece non attuerà la settimana corta per motivi obiettivi come ha spiegato il Preside Carlo Di Michele su ‘Il Centro’. Se però guardiamo alle conseguenze della settimana corta sull'apprendimento, ci rendiamo conto che se è giusto anche abbassare la temperatura dei termosifoni e lasciarli spenti sabato e domenica, si corre il rischio che a farne le spese sia la qualità dell’insegnamento ed il diritto allo studio che potrebbero essere compromessi tutto sommato dalla riduzione dell'orario scolastico, come temono l’Associazione Nazionale Presidi ed i Sindacati degli insegnanti come CGIL e GILDA. Nel corso degli anni la dequalificazione della scuola è stata perseguita un po’ da tutti governi sia di destra che di sinistra con riforme sbagliate a cominciare dalla insensata riduzione delle ore di storia e di quelle di geografia. A parte le giustificazioni legittime dell’accorciamento dell’orario settimanale vuoi per un motivo (la pandemia)l vuoi per un altro (la crisi energetica), il sospetto è che la qualità dell’educazione data tenda, non si sa quanto volutamente, ad essere sempre più mediocre e vuota di contenuti. Sembra quasi che quello che diceva Noam Chomsky negli anni 50 sulla necessità che ha il Potere del controllo delle masse, si stia realizzando attraverso uno svilimento educativo. Secondo il linguista e filosofo americano infatti tra le 10 tecniche attuate per manipolare le masse c’è l’utilizzo di un sistema educativo basato più sull’acquisizione nozionistica del sapere che sulla formazione del un pensiero critico.