Scandalo "sexgate". Chiodi all'Abruzzo: «Non bisogna dimettersi»

Il primo cittadino interrogato in procura per tre ore. Domani l'attesissima conferenza stampa

Scandalo "sexgate". Chiodi all'Abruzzo: «Non bisogna dimettersi»

CHIODI ASCOLTATO TRE ORE DAI MAGISTRATI. AI GIORNALISTI: «NON MI DIMETTO». «Io sono molto soddisfatto degli interrogatori di oggi. Ho chiarito tutto. Sono molto soddisfatto Qundi per domani mattina sarete tutti miei ospiti per una conferenza stampa nella illustrerò tutto ciò che è capitato e risponderò anche alle vostre domande. Ma posso assicurarvi che sono sono molto soddisfatto e sono certo di aver chiarito tutto quello che c'era da chiarire. Come avevo promesso». Così Gianni Chiodi ai giornalisti che l'hanno letteralmente assaltato (GUARDA IL VIDEO) non appena è uscito dalla procura di Pescara, dove era stato convocato dai magistrati per spiegare quei 24mila euro di rimborsi contestati nell'ambito dell'inchiesta Rimborsopoli.

E, poi, alla domanda della giornalista che gli chiedeva degli incarichi alle due ex presunte amanti ha risposto che «non sono queste le sedi opportune». Mentre all'altra che gli chiedeva se aveva intenzione di rassegnare le dimissioni ha ribadito che «non bisogna dimettersi». Dopodichè il governatore è stato accompagnato in una saletta ed è riuscito a prendere la via di casa (Teramo) pare seguito dal giornalista del Corriere della Sera che, domani, come è già capitato, molto verosimilmente pubblicherà un'intervista in esclusiva.

 

 

Redazione Independent