“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Quando la liberta' di stampa non e' per tutti
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump torna all'attacco dei media colpevoli di diffondere fake news. Ma cosa dice il first emendment?
QUANDO LA LIBERTA' DI STAMPA NON E' PER TUTTI. Forse non dovrei toccare il tasto della stampa e dei suoi doveri, considerando che il giornalismo e' stato il mio lavoro quotidiano per tanti anni. Ma lo faccio lo stesso. E certamente non perche' intendo assolutamente difendere il presidente degli Stati Uniti. Cercate di non fraintendere. Invece oggi vorrei esporre ai lettori una situazione strana, a dir poco. Nella costituzione degli Stati Uniti esiste l'emendamento numero 1 (first amendment) uguale al nostro articolo 21 sulla liberta' di stampa e di parola. Insomma la stampa, i giornalisti possono scrivere su tutti gli argomenti che preferiscono, pero' senza offendere se non vogliono finire in Tribunale. Un punto, questo, nella vita degli americani estremamente importante. Il diritto di cronaca comunque e' condizionato ad un dovere fondamentale: il dovere di conoscere i fatti che si descrivono. Un difetto, questo, di molta stampa USA, quando si tocca il soggetto Trump. Sono nate cosi' le fake news alle quali risponde il presidente USA, anche lui cittadino come gli altri di questa nazione. Ma come si permette, scrivono i giornali anti-Trump, di confutare i nostri articoli? Si permette come mi permetto io e milioni di altri che spesso non la vedono come i giornali. Ossia la liberta' di rispondere o correggere certa stampa. Se non fosse cosi' per esempio in Italia, non occorre dire che cosa succederebbe. Liberta' di stampa e di parola e liberta' di controbattere, per tutti. TUTTI. Intesi?
Benny Manocchia