Prato-L'Aquila, finisce 0 a 0 come all'andata

Poche emozioni nella prima del girone di ritorno di Lega Pro. In classifica aquilotti a quota 28

Prato-L'Aquila, finisce 0 a 0 come all'andata

PRATO L'AQUILA FINISCE 0 A 0 SENZA EMOZIONI COME NELL'ANDATA. E' finita a reti inviolate tra gli abruzzesi ed i toscani esattamente come nel girone di andata. E così come nel girone di andata la partita ha dato poche emozioni, anche nella prima di ritorno gli spettatori, forse anche a causa delle non buone condizioni del campo, hanno sbadigliato. Gli aquilotti erano privi di Sgrugli e Del Pinto per squalifica , di Gizzi per infortunio e di Infantino e Ciotola in quanto ceduti alla Torres. Con una formazione così rimaneggiata tutto sommato il pareggio che conferma L'Aquila al quarto posto, non è da disprezzare . Le prime due in classifica, Perugia e Frosinone, entrambe vincitrici sono ora rispettivamente a 35 e 33 punti, mentre il Catanzaro, ora a 29 punti, ha pareggiato come L'Aquila che di punti ne ha 28 punti distanziando di un punto il Lecce sconfitto dalla Salernitana.

LA PARTITA. Nel primo tempo le occasioni da goal sono state veramente poche e tutte di marca toscana mentre gli abruzzesi si sono limitati ad un gioco di rimessa. Nel secondo tempo si ripete il leit motiv del primo, ma proprio nel finale Carcione fa correre un brivido ai toscani. Al 45° un calcio di punizione del del centrocampista rosso-blu, deviato dalla barriera, non finisce in rete grazie ad un miracolo di Layeni. 

TABELLINO E PAGELLE

Prato (3-5-2): Layeni 7, Bagnai 6, De Agostini 6,5, Romani 6, Malomo 6, Ghinassi 6, Grifoni 6,5, Cavagna 6 (42°st Corvesai 6), Silva Reis 5 (25°st Tiboni 5), Lanini 6 (44°st Parini nc.), Serrotti 5. A disp: Toccafondi, Martini, Celentano, Pisani. Allenatore: Esposito 6
L'Aquila (4-3-3): Testa 6,5, Gallozzi 6, Dallamano 6, Carcione 6,5, Zaffagnini 6, Pomante 6,
Corapi 6 (17°st Triarico 6), Agnello 6, De Sousa 5,5, Ciciretti 5,5 (31°st Bentoglio 5), Frediani.
A disp: Addario, Ingrosso, Petrucci, Ligorio, Di Lollo. Arbitro: Rocca di Viterbo.

Clemente Manzo