Nuova Pescara, il “caso” finisce il Parlamento

L’onorevole Valentina Corneli ha interessato i Ministri Lamorgese e Gelmini perché il Governo Draghi si interessi della fusione più grande d’Italia

Nuova Pescara, il “caso” finisce il Parlamento

Appena prima della pausa natalizia, su segnalazione del Movimento 5 Stelle Pescara, la deputata M5S Valentina Corneli si è fatta portavoce presso il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il sottosegretario Sibilia e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, segnalando la necessità che il caso “Nuova Pescara” acquisisca la rilevanza nazionale che merita e l’importanza propria della più grande fusione mai avvenuta su tutto il territorio nazionale.

 

“Ho assunto personalmente l’impegno di porre un faro sulla questione Nuova Pescara – dichiara la deputata M5S On.Valentina Corneli - perché il Governo assuma decisioni che snelliscano e favoriscano l’iter costitutivo di un nuovo Comune che, attraverso la fusione, raggiungerebbe la cifra record di quasi 195.000 abitanti, segnalando la necessità di implementare i contributi straordinari che lo Stato si impegna a corrispondere per dieci anni a far tempo dalla fusione stessa, la necessità di consentire agli enti coinvolti di procedere a nuove assunzioni di personale qualificato per assistere il processo di fusione e, anche, la possibilità per gli amministratori dei Comuni protagonisti nel processo di fusione di ottenere permessi e licenze dal lavoro dipendente per partecipare alle sedute dell’Assemblea costitutiva, potendo così svolgere a pieno il loro mandato di Costituenti.”  

 

Il Movimento 5 Stelle prosegue nel sostenere convintamente, a più livelli istituzionali, la prosecuzione del processo di fusione, nonostante le ritrosìe e l’inerzia di larga parte della politica locale che, preoccupata di salvaguardare il proprio bacino elettorale, continua a trascinarsi in un insipido nulla di fatto, che otterrà come unico effetto il commissariamento dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore.  

 

“Nella commissione consiliare di Nuova Pescara che presiedo – commenta la capogruppo M5S Pescara e Presidente della 1^ Commissione, Erika Alessandriniabbiamo audito sindaci e amministratori locali che hanno già affrontato un percorso di fusione, e la loro testimonianza ci ha definitivamente rassicurato sull’assenza di impedimenti reali e sull’immediatezza con cui risolvere criticità come la fusione dei bilanci, delle società partecipate, delle regolamentazioni tributarie e delle tariffe, spuntando quindi le armi ai detrattori di professione che in questi anni hanno dichiarato insormontabili tutte le questioni tecniche proprie del processo di fusione”.

 

La necessità più urgente è quella che si approvi al più presto una bozza di Statuto che garantisca la data certa di fusione, nel rispetto della legge regionale, al 1 Gennaio 2023 e che inserisca la possibilità di creazione dei Municipi, in base al principio di sussidiarietà e decentramento amministrativo, all’interno dell’organizzazione del Comune di Nuova Pescara.  

 

“Nei tre comuni ci sono tanti consiglieri che, come noi – proseguono i consiglieri M5S al Comune di Pescara Paolo Sola e Massimo Di Renzo - sono pronti a lavorare per la ‘Nuova Pescara’, ma le commissioni e le stesse sedute delle Assemblee Costitutive non riescono ad aprirsi a causa dell’immobilismo e del menefreghismo altrui. Chiediamo alla Regione Abruzzo di pretendere con forza che la legge già vigente dal 2018 vengarispettata ed attuata senza dare credito ad altri ipotetici rinvii o ulteriori modifiche, con una presa di posizione netta da parte del Presidente Marsilio e dei consiglieri regionali eletti nel collegio pescarese. Così come il Sindaco Masci, che ha dato impulso ai tecnici del Comune di Pescara di iniziare un percorso di sostegno alla fusione e ha lanciato sui giornali il Patto per la Nuova Pescara coi suoi 5 punti, abbia la capacità di riuscire a trascinare i suoi stessi colleghi di coalizione, dalle posizioni fin troppo contrastanti tra loro, senza lasciare spazi a possibili dilazioni nel tempo”.

 

Un ultimo riferimento è anche all’ulteriore slancio che a questo progetto potrebbe arrivare dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).  

Un processo di fusione come questo rappresenta e ha quindi un’autorevolezza straordinaria e requisiti unici rispetto alle possibilità messe a disposizione dal PNRRconcludono i portavoce pentastellatiche prevede un ampio spettro di investimenti a favore dei Comuni, dalla digitalizzazione al turismo, dall’organizzazione amministrativa alle politiche sociali, dal trasporto pubblico alla valorizzazione del verde e del territorio urbano. Opportunità che possono essere colte solo con un’azione convinta e coordinata, da gestire attraverso un tavolo di regia condiviso tra i tre Comuni, affinché ognuno sia protagonista nella stesura di un futuro unico nel suo genere