Le scelte impopolari del Comune di Pescara e il rapporto Legambiente

Peggiora la situazione degli inquinanti presenti nell’aria che respiriamo. Il rapporto di Legambiente é sconfortante

Le scelte impopolari del Comune di Pescara e il rapporto Legambiente

Le scelte dell'Amministrazione Comunale di Pescara sulla viabilità, come quella di far circolare i mezzi pubblici elettrici sulla Strada Parco, come quella della rivoluzione di via Marconi che privilegia il trasporto del mezzo pubblico e l'incremento delle piste ciclabili sono per lo più impopolari, ma necessarie, soprattutto se valutate alla luce di quanto LEGAMBIENTE ha appena pubblicato sulla qualità dell'aria che respiriamo.

Il rapporto dal titolo "Mal’Aria di città. Quanto manca alle citta italiane per diventare delle Cleancities (città pulite ndr)", è sconfortante a causa della eccessiva concentrazione delle sostanze che inaliamo dall'aria e che sono pericolose per la salute dell'uomo. La loro concentrazione è maggiormente presente nel Nord del Paese, ma destano seria preoccupazione anche nelle nostre province abruzzesi. Nonostante negli ultimi 10 anni si sia registrato un netto miglioramento della qualità dell’aria, secondo le ultime valutazioni dell' EEA , l'Agenzia Europea per l'Ambiente, l'esposizione all'inquinamento atmosferico è responsabile di 50 mila morti premature in Italia (400 mila in Europa).

Tre sono i principali fattori inquinanti di polvere sottili registrati da LEGAMBIENTE nelle città capoluogo di provincia e cioè PM10 e PM2.5 e di BIOSSIBO DI AZOTO NO2.

Se in una città come Milano la concentrazione è altissima, nelle nostre province pur essendo inferiore, resta sempre alto il rischio per la salute umana. Per fare un esempio nella città di Pescara la concentrazione media di NO2 pari è a 22, mentre dovrebbe essere ridotta del 55%. A Teramo la qualità dell'aria è anche peggiore se si considerà che la concentrazione di Ossido di Azoto dovrebbe essere ridotta addirittura del 71%.

LEGAMBIENTE conclude il rapporto con un gvrido di allarme affermando che "Per il nostro Paese è l’ora di uscire dalla logica dell’emergenza e delle scuse che ha caratterizzato gli ultimi decenni fatti di piani, parole, promesse - quasi sempre disattese- e scuse per non prendere decisioni, anche impopolari, per cambiare faccia alle nostre città e abitudini alle persone. Un argomento complesso come l’inquinamento atmosferico deve essere affrontato in maniera trasversale e integrata. Le azioni da mettere in campo devono essere efficaci, incisive e durature per invertire stabilmente la rotta in una logica di miglioramento continuo. Nell’ambiente urbano i due settori che incidono maggiormente sono la mobilità e il riscaldamento domestico. Un cambio di paradigma è quanto mai necessario sicuramente a partire da questi due settori .."