Le contraddizioni dell’Abruzzo nel gioco d’azzardo e quella mania per le slot

L'inchiesta del giornalista Giuseppe Caporale sul finanziamento regionale al gambling. Il settore è in trend positivo: crescerà ancora?

Le contraddizioni dell’Abruzzo nel gioco d’azzardo e quella mania per le slot

ABRUZZO: LE CONTRADDIZIONI NEL GIOCO D'AZZARDO. Il 2014 si era aperto con una feroce polemica tra la Regione e la redazione del quotidiano Repubblica, dopo la pubblicazione di un articolo - ripreso da tutti gli organi di stampa locali - che racconta come la giunta regionale abbia finanziato il gioco d’azzardo online. II giornalista Giuseppe Caporale racconta,  come “una determina dirigenziale della giunta regionale abruzzese datata 18 settembre 2013, redatta dalla funzionaria dell’ufficio programmazione politiche attive del Lavoro, comunica ai soci della Bet&Game srl che il loro progetto per la vendita e il noleggio delle slot machine è stato finanziato per un importo di circa 57 mila euro (di cui il 75 per cento a fondo perduto). La Bet&Game ha ottenuto il contributo partecipando al bando “Fare Impresa 2” promosso dall’assessorato regionale al Lavoro, con il quale a essere finanziate sono state complessivamente 133 nuove imprese”. Nulla che vada contro le norme vigenti, ma un provvedimento che ha alimentato discussioni e polemiche nei confronti del governo di centrodestra e sul modo in cui sono stati investiti i fondi comunitari provenienti dall’Europa. Difatti, pochi mesi prima, la Regione aveva approvato una legge che vieta categoricamente l’installazione di new slot e videolottery da luoghi sensibili come scuole, ospedali, impianti sportivi, centri di aggregazione per anziani e giovani.

IL DOMINIO DELLE NEW SLOT. Contrapposizioni che emergono anche dai dati sulla spesa in gioco d’azzardo degli abruzzesi. Difatti, nonostante non presenti nel suo territorio città che superino i duecentomila abitanti, l’Abruzzo è una delle regioni italiane con la maggiore spesa procapite annua nel gioco. La città di Pescara si trova attualmente al nono posto tra i capoluoghi d’Italia per numero di giocatori. Il giocatore medio abruzzese rispetta le tendenze italiane, concentrando i suoi risparmi su slot machine e videolottery (953 euro all’anno). Si tratta di un dato esorbitante per due motivi: in primis si avvicina alla Lombardia, regione che fa da traino alla raccolta dell’intero settore regolamentato AAMS; in secondo luogo tale parametro è cinque volte superiore alla spesa nelle Lotterie, un vero e proprio must tra i giocatori abruzzesi.

COSA SUCCEDERA' NEL 2015? La crescita generale del fenomeno gambling in Abruzzo è destinata a confermarsi anche nel 2015, ma ciò che attualmente preoccupa politici e associazioni locali è la crescita dei casi di ludopatia, al top in questa regione. La strada da percorrere per giungere ad una soluzione è ancora lunga, la speranza di tutti è che le contraddizioni finiscano e che si intraprenda un percorso comune.

Reda Independent