Il rilancio dell’economia abruzzese passa per le ZES

Si chiamano "Zone Economiche Speciali" e rappresentano un’opportunità per fare investimenti e creare lavoro grazie alla fiscalità di vantaggio

Il rilancio dell’economia abruzzese passa per le ZES

Il rilancio dell’economia abruzzese passa per le ZES. Sono le “Zone Economiche Speciali”, aree geograficamente delimitate a vocazione industriale o commerciale ubicate in prossimità di nodi strategici quali porti, autoporti ed aeroporti e portano in dono alle imprese che effettueranno investimenti nel loro interno, consistenti vantaggi fiscali e semplificazione della burocrazia amministrative. 

Anche in Abruzzo sono state create delle ZES, dislocate in tutte le provincie, Pescara inclusa. L’area è collocata sulla via Tiburtina, ed ingloba anche parte del territorio comunale di San Giovanni Teatino. Spoltore e Montesilvano, invece, nonostante la favorevole collocazione geografica nei pressi della rete autostradale sono stati esclusi dalla fruizione di questo importante volano per rilanciare l’economia. Sono interessati dal provvedimento diversi comuni della Val Pescara. Altre aree strategiche sono quelle dei porti di Vasto ed Ortona, dell’areaindustriale di Avezzano, Pereto, Giulianova, Roseto, oltre ad Atessa ed altre zone del lancianese.

I vantaggi connessi agli investimenti nelle zone economiche speciali sono molteplici, a partire da una riduzione del 50% delle imposte sul reddito, sino alla concessione di un consistente credito di imposta, variabile in base all’entità dell’investimento ed alle dimensioni dell’impresa, per l’acquisto di beni strumentali mobili ed immobili, e ne potranno usufruire non solo le aziende di nuova costituzione, ma anche da quelle con un passato imprenditoriale. E’ sufficiente operare o avviare una nuova attività nelle aree designate. 

Gli aiuti previsti possono essere concessi a alle piccole e medie imprese per qualsiasi tipo di investimento iniziale.

Il discorso cambia per le grandi imprese  che potranno usufruire  dei benefici previsti solo per “un investimento iniziale a favore di una nuova attività economica nella zona interessata”, che a titolo esemplificativo consistono nella creazione di un nuovo stabilimento o nell’ l’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, nella produzione di nuova tipologia di merce o pure nella radicale modifica del processo produttivo complessivo all’interno di uno stabilimento esistente, nella acquisizione di attivi appartenenti a uno stabilimento che sia stato chiuso o che sarebbe stato chiuso in assenza di acquisizione, a condizione che sia acquistato da un investitore che non ha relazioni con il venditore, con l’esclusione della semplice acquisizione di azioni di un’impresa.

A fronte di questi innumerevoli vantaggi sarebbe interessante capire in che modo e con quali risultati, questo strumento sia stato utilizzato, (ad esempio nel comune di Pescara, solo la L Transport, società di trasporto su gomma ha usufruito di queste misure), e soprattutto quali siano le ragioni dell’esclusione di aree come quella di Montesilvano e Spoltore.

 

Silvia Cipolloni