Il coraggio delle idee, l'orrore lo ha spento

La storia di Giulio Reggeni, il giovane uomo trovato senza vita alla periferia del Cairo. Scriveva per il Manifesto: era un giornalista impegnato oltre che un valido studente

Il coraggio delle idee, l'orrore lo ha spento

GIULIO REGENI: IL CORAGGIO DELLE IDEE, L'ORRORE CHE LO HA SPENTO. Vogliamo la verità. Giulio Regeni, era il giovane uomo che molti di noi non hanno avuto il coraggio di essere, fulcro di impegno, entusiasmo e linfa vitale. Lo percepiamo allegro, curioso, appassionato, libero e colto, attraverso foto ed articoli di giornale che riportano brandelli di ricordi di chi lo ha conosciuto. Un ragazzo in gamba partito da un paesino friulano, per studiare a Cambridge, parlava italiano, inglese, spagnolo ed arabo, da qualche mese viveva a Il Cairo per preparare la tesi di dottorato. Un coraggioso, appassionato ma non incosciente critico del governo militare egiziano, di cui studiava e denunciava, in particolare, la condizione dei sindacati, scrivendo per sicurezza anche sotto pseudonimo. Nell'ultimo suo articolo scritto per Il Manifesto e pubblicato oggi nonostante una diffida della famiglia Regeni, Giulio di questo parlava: del controllo del parlamento ottenuto in Egitto grazie a polizia e militari, della mancanza di libertà di stampa, della difficoltà ad esistere ed operare di sindacati dei lavoratori indipendenti. Il governo italiano ha chiesto verità. Noi di AbruzzoIndependent.it chiediamo verità. Intorno alla morte di Giulio Regeni ed al ritrovamento del suo cadavere potrebbero muoversi "perché" meno immediati di quanto sembri. Per ciò che sappiamo, aveva paura eppure era lì, con la sua curiosità di studioso, col coraggio delle sue idee di uomo libero, e lì è stato torturato ed ucciso e non sia mai che interessi economici o di altro genere, blindino la ricerca della verità ed il perseguimento della giustizia per questo orrore, limpido nella sua sostanza ed acquitrinoso nei suoi perché, che ha sottratto all'umanità un suo grande figlio.

G.C.