Il Cavaliere B. affonda Governo delle "Larghe Intese"

Esplode la bomba. Si dimettono Ministri Pdl mentre Letta è in riunione allì'Onu. Italia verso il voto anticipato

Il Cavaliere B. affonda Governo delle "Larghe Intese"

IL CAVALIERE AFFONDA IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE. Come una bomba è esplosa nel governo, nei partiti ed anche nelle cancellerie europee la nota emanata da B. ieri pomeriggio prima della riunione del governo convocata per decidere sull'approvazione del decreto relativo al blocco dell'IVA. Come un sol uomo i ministri in quota PDL, hanno presentato le dimissioni. L'ex presidente del consiglio aveva infatti fatto sapere: " ho invitato la delegazione del Popolo della Libertà, a valutare l'opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendere complice il Popolo delle Libertà, di una odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani".

LO SCHIAFFO DEL PDL A LETTA MENTRE ERA ALL'ONU. Qualche giorno prima mentre il premier dagli USA tentava di convincere i gruppi finanziari internazionali di venire ad investire nel nostro paese, ormai a suo dire divenuto politicamente stabile, dal Parlamento italiano parte la doccia fredda. Non solo i falchi, ma anche le colombe  del PDL, rassegnavano le dimissioni di massa consegnandole nelle mani dei capigruppo di Camera e Senato Brunetta e Schifani in segno di solidarietà verso il loro capo ad un passo dalla decadenza da senatore della Repubblica. A differenza dei principali commentatori politici,  secondo cui la storia delle dimissioni di massa gettavano acqua sul fuoco sostenendo che si trattava di un bluff, Letta, dall'altra parte dell'Atlantico, ha preso molto male l'iniziativa degli ormai ex alleati a giudicare da questo suo commento: "il PDL ha umiliato l'Italia". Ma non si è limitato alle amare riflessioni.

PDL E EX ALLEATI PD SI RINFACCIANO L'AUMENTO ORMAI INEVITABILE DELL'IVA. Infatti al consiglio dei ministri di venerdì notte, non avendo ottenuto dai 5 ministri in quota PDL le necessarie garanzie per proseguire in un'azione di governo, ha rinviato il blocco dell'aumento dell'IVA dal 21 al 22% ad una prossima verifica parlamentare il cui esito presumibilmente porterà il Presidente del Consiglio a rassegnare le dimissioni. E non sarà solo il fallimento del governo delle "larghe intese", largamente previsto dal M5S, ma anche dell'anziano Presidente Napolitano che anche contro l'evidenza ha cercato in tutti i modi di puntellare un governo nato sotto il segno dell'inciucio tra PD e PDL e che non poteva non finire male.

LETTA SPERA CHE " GLI ITALIANI NON ABBOCCHINO A BERLUSCONI SULL'IVA". Stupiscono le parole di numerosi esponenti del PD che non si aspettavano un'accelerazione della crisi da parte di Berlusconi, che già di fatto è in campagna elettorale contro il PD marchiato come il partito delle tasse
e che tanti consensi procurò al PDL nella precedente tornata elettorale quando Berlusconi tolse la spina al governo Monti, "lealmente" sostenuto da Bersani e C. Letta si è accorto con svariati mesi di ritardo, che il suo governo è vicino alla crisi e che la campagna elettorale incombe. Ha infatti dichiarato: " gli italiani non abbocchino a Berlusconi sull'IVA" e poi "Berlusconi per giustificare il gesto folle e irresponsabile di oggi, tutto finalizzato a coprire le sue vicende personali di oggi, tenta di rovesciare la frittata utilizzando l'alibi dell'IVA". Erano in molti a consigliare il Cavaliere ad accettare la decadenza da senatore della Repubblica , visto che con le sue iniziative eversive si è praticamente preclusa la possibilità di ottenere un lasciapassare sotto qualsiasi forma. D'Alema, per esempio gli has consigliato di seguire la strada di Grillo che " non è parlamentare eppure è leader indiscusso del suo movimento".

IL CAIMANO TEME DI FINIRE AGLI ARRESTI DOMICILIARI O PEGGIO. Ma il Caimano teme a differenza di Grillo, condannato come lui, di essere finito in una trappola che può portarlo agli arresti domiciliari o peggio. Tutto lascia presumere che il comportamento del proprietario del partito-azienda,
non è affatto incomprensibile o folle, ma estremamente coerente e il cui fine ultimo è sempre stato ed è quello di salvaguardare i propri interessi a prescindere. Epifani affermando che "speravo non si arrivasse ad un livello di irresponsabilità così alto", ammette implicitamente di essersi sbagliato sul conto del Cavaliere. Molti altri al suo contrario invece si aspettavano che si arrivasse ad un livello di irresponsabilità così alto.

Clemente Manzo