Economia. Italia fanalino di coda dell'Eurozona

Secondo Saccomanni e Visco l'incertezza politica condiziona la ripresa. Il ricatto: o B. ottiene garanzie o Letta cade

Economia. Italia fanalino di coda dell'Eurozona

SECONDO SACCOMANNI E VISCO L'INCERTEZZA POLITICA CONDIZIONA LA RIPRESA. Mentre dall'Eurozona, arrivano segnali di ripresa dell'economia, il fanalino di coda Italia continua a segnare il passo. Il PIL nel secondo trimenstre è ancora diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e la spesa delle famiglie, diminuita del 2,1% su base annua, continua a contrarsi. Crescono purtoppo le sofferenze bancarie passate dal 21,9% del mese di giugno al 22.2% del mese di luglio. Ne consegue che gli italiani che non riescono a rimborsare i prestiti aumentano, mentre diminuiscono quelli che si rivolgono agli sportelli bancari per ottenere finanziamenti che infatti passano da -3,0% di giugno a -3,9% di luglio. Il differenziale tra Bpt e Bund tedeschi è salito a 248 punti, superando per la prima volta quello tra i Bonos spagnoli e i Bund tedeschi che si attesta a 247 punti. Ciò significa che gli investitori preferiscono acquistare i titoli iberici piuttosto che quelli nostri considerati meno sicuri visto il clima politico del Belpaese. Nonostante gli indicatori economici mostrino segnali negativi, il ministro dell'economia Saccomanni ritiene che la ripresa possa essere "in corso".In una conferenza al G20 di San Pietroburgo ha però sottolineato che "l'incertezza politica è un fattore negativo". Dello stesso avviso sembra il presidente della Banca D'Italia Visco che vede segnali di miglioramento dell'economia, ma, sottolinea come l'instabilità politica condizioni la ripresa..

IL RICATTO: O BERLUSCONI OTTIENE GARANZIE O IL GOVERNO LETTA CADE. Sembra dunque che il problema dei problemi italiani, sia quello di assicurare una qualche "agibilità politica" al pregiudicato Berlusconi, condannato in via definitiva a 4 anni, oltre all'interdizione dai pubblici uffici. Tutto dipenderà da cosa deciderà la giunta per le elezioni del senato che si riunirà stasera alle 20, per decidere sulle due pregiudiziali di costituzionalità della legge Severino e sulla terza pregiudiziale che prevede un ricorso alla corte europea di Strasburgo, proposte dal relatore Augiello. La loro accoglienza da parte della giunta inevitabilmente comporterebbe il rinvio sine die della decisione sulla incandidabilità del Cavaliere. La maggioranza della giunta, propensa a giungere rapidamente ad una decisione, probabilmente voterà contro l'accoglimento delle pregiudiziali. Mentre tutti aspettano la decisione della giunta per le elezioni del Senato, come un sol uomo falchi e colombe del PDL, da Quagliarello a Brunetta passando per Gasparri, la pitonessa e Schifani si avventano sul governo, incuranti delle conseguenze nefaste che ricadrebbero sull'Italia che, già devastata dalla crisi, potrebbe precipitare nel baratro.

MENTRE SI AVVICINA LA FINE DEL BERLUSCONISMO, SI PENSA AD UN LETTA BIS. Lui intanto, incurante dei pericoli incombenti sul paese che, come più volte ha affermato "ama", se ne sta rinchiuso ad Arcore a far ribollire l'ira, meditando di mandare in onda a reti unificate e non solo sulle sue televisioni, un altro videomessaggio di accusa contro le toghe rosse e i traditori del PD. Qualunque possa essere la decisione della giunta, resta la tegola dell'udienza, fissata a breve scadenza, il 19 ottobre, dalla III Corte d'Appello di Milano per determinare il periodo d'interdizione dai pubblici uffici del Cavaliere che non potrà essere inferiore ad un anno nè superiore a 3. Il problema a questo punto sembra essere: per evitare il disastro e formare un nuovo governo di emergenza con pochi punti in agenda e senza il PDL, saranno sufficienti a Palazzo Madama i voti dei transfughi del PDL e del M5S in appoggio ad un governo Letta bis?

Redazione Independent