Le capriole del Caimano: psicodramma o scelta astuta?

Le ipotesi di Feltri e D'Alema sulla fiducia al Governo Letta. Scontro tra pitonesse e "diversamente berlusconiani"

Le capriole del Caimano: psicodramma o scelta astuta?

LO PSICODRAMMA SULLA FIDUCIA A LETTA. Le piroette, le inversioni di marcia, i continui capovolgimenti di strategie del Caimano indeciso fino all'ultimo sullo sfiduciare o meno il governo Letta, da lui fortissimamente voluto, dopo aver fatto cadere quello di Monti un anno fa circa, hanno un senso logico oppure no? Se le dimissioni dei parlamentari prima e dopo quelle dei 5 ministri azzurri, pretese dal Cavaliere e successivamente ritirate, sembrano incomprensibili a una persona sana di mente, quello che è accaduto il giorno della fiducia, da Letta definita senza ombra di ironia "storica", non induce a riflettere forse sull'equilibrio psichico di una grossa fetta di politici del PDL? Il fatidico 2 ottobre scorso, dopo che Brunetta aveva solennemente dichiarato che " l'opzione di votare sfiducia è stata assunta all'unanimità", nonostante la fronda dei "diversamente berlusconiani"e dopo che Bondi al Senato aveva attaccato duramente il premier Letta, ecco che subito dopo arriva il "coup de théatre": Berlusconi interviene a Palazzo Madama e accorda la fiducia "travagliata" al governo Letta.

LE IPOTESI DI FELTRI E D'ALEMA SULLE CAPRIOLE DEL CAIMANO. Ha forse ragione il suo ex fido Vittorio Feltri quando dice" di fronte a situazioni come queste è difficile anche fare analisi politiche, ci vogliono conoscenze psichiatriche"? Oppure il leader Maximo che sentenzia con sarcasmo:" Dicono che un uomo politico che non cambi idea non è intelligente. Berlusconi ha cambiato idea 4 volte nel corso della giornata, vuol dire che è un genio". Scommettendo invece sulla buona salute degli azzurri e del suo capo, non è azzardato forse aderire alla tesi di Zanda secondo cui l'improvviso sì alla fiducia da parte del Cavaliere "serve a nascondere la sconfitta politica che ha un volto chiaro".

SCONTRO TRA ORTODOSSI E DIVERSAMENTE BERLUSCONIANI. Anche lo scontro titanico del PDL, tra falchi contro colombe non ha nulla di epocale o di storico. E' difficile pensare che Alfano, famoso per il lodo che porta imperituro il suo nome, Cicchitto ex PSI e già iscritto alla P2, Formigoni " il celeste", indagato per una presunta corruzione da una parte e la pitonessa Daniela Santanché, Sallusti condannato per diffamazione e graziato da Re Giorgio, Denis Verdini, il coordinatore del PDl, indagato per emissione di fatture false dall'altra.si siano affrontati chi per difendere il principio della
stabilità del governo e chi invece per la agibilità politica del Caimano e quindi per lademocrazia violata dalle toghe rosse. A voler pensare male perché, come diceva Andreotti ci s'indovina, si può dire che abbiamo assistito piuttosto ad una resa di conti tra le diverse anime di Forza Italia ex PDL. Tant'è che la minacciata scissione presto rientrata, dopo il sì del capo al governo Letta, è finita in burletta.

Clementente Manzo