Fontanelle. Niente male Don

Il sacerdote Max: «Sindaco e assessori assenti». Replica Del Trecco «Ha superato ogni limite di accettabilità»

Fontanelle. Niente male Don

DOM MAX ATTACCA LE ISTITUZIONI - «Parole ingiuste, ingenerose e soprattutto false, tese a dare un'immagine assolutamente e pericolosamente alterata di quanto la maggioranza di governo del centro-destra con il sindaco Albore Mascia sta realizzando da oltre un anno per tutelare Fontanelle e i suoi cittadini. Sono quelle pronunciate da Don Max che nella sua invettiva contro le Istituzioni ha decisamente debordato, superando ogni limite di accettabilità». Per carità di Dio, don Max! Ma che sei impazzito? Hai fatto infuriare l'assessore alla Politica della Casa del Comune di Pescara, Isabella Del Trecco, che ha duramente replicato alla tua critica sullo stato di Fontanelle e dintorni. E infatti «le Istituzioni non sono assenti da via Caduti per Servizio e da Fontanelle: non lo è il Comune, che ormai ha scelto quel quartiere come la propria ‘seconda sede istituzionale’ - ha detto Del Trecco - e, mi spiace per Don Max, appena due giorni fa abbiamo condotto nel rione una vasta operazione di Polizia, andando a verificare anche le stesse situazioni di illegalità segnalate dallo stesso Don Max, alcune delle quali, peraltro risultate infondate. Non sono assenti gli Organi di Polizia che presidiano giorno e notte il quartiere. Non è assente il Prefetto che ogni settimana riceve aggiornamenti su quanto accade nel rione. Ma forse è Don Max che non si è accorto che a Fontanelle l'aria sta cambiando e forse dovrebbe vivere un po’ di più il contatto con le Istituzioni». Eh sì, è proprio colpa di don Max. La Del Trecco ricorda al prete «che affibbiare a quel quartiere la fama di essere ‘luogo di spaccio di droga e di microcriminalità’ non fa bene neanche al quartiere stesso e allontana le famiglie perbene». Ma insomma, si può sapere cosa ha detto di così tanto grave don Max? Semplice: ha parlato di «istituzioni indifferenti e assenti da Fontanelle». E, come disse Oscar Luigi Scalfaro, «io non ci sto». E’ proprio ciò che ha detto il Comune: «Stavolta non ci stiamo. Quella di don Max è un’affermazione gratuita, falsa e offensiva anche dell’intelligenza di chi a Fontanelle ci vive e ha un contatto quotidiano con il sindaco e l’'amministrazione comunale tutta». Don Max ha anche detto che «il sindaco e gli altri signori paludati, dopo essersi presentati in massa alla fiaccolata, sono spariti nel nulla». Del Trecco risponde: «Ma come fa a dire questo? Prima e dopo quella fiaccolata le Istituzioni, sindaco Albore Mascia in prima fila, sono andati altre dieci, cento, mille volte a Fontanelle, anche durante la nevicata per non far mancare il nostro conforto. Per via Caduti per Servizio, specie dopo gli attentati di ottobre scorso, abbiamo attivato ogni genere di iniziativa: abbiamo assegnato una sede di primo soccorso nei locali comunali; altri locali comunali ospitano l’Associazione ‘Insieme per Fontanelle’; abbiamo riasfaltato strade sterrate da vent’anni (ah, hai capito, ndr), stipulando un accordo con il quartiere per la manutenzione del giardino rionale; abbiamo istituito il Presidio fisso della Polizia municipale con l’Unità Mobile che effettua la vigilanza dalle 8 alle 20 tutti i giorni, festivi compresi; abbiamo ottenuto la presenza notturna dell’Esercito nel quartiere; stiamo intervenendo per la riqualificazione sociale del rione stesso con la sostituzione, già realizzata, dei portoni delle palazzine popolari di proprietà comunale, 15 portoni in tutto; stiamo redigendo e finanzieremo il progetto per la chiusura dei porticati che potremmo concedere per l’apertura di piccole attività artigianali; e poi ancora abbiamo avviato la costruzione della palestra polivalente che richiederà un investimento di oltre 1 milione di euro».

L'INGRATO DON MAX - Certo che tu, don Max, sei proprio un traditore: proprio con te, infatti, il Comune sottolinea di aver «finanziato la realizzazione di un Oratorio per togliere i bambini dalla strada e offrire loro un valido diversivo con laboratori di vario genere; dopo gli ultimi incendi, siamo intervenuti in tempi record per il rifacimento dei citofoni bruciati; abbiamo già predisposto un progetto per l’installazione delle telecamere su tutto il quartiere, con un investimento di 100mila euro finanziato dal Comune. E poi gli sfratti degli abusivi, circa una decina quelli già eseguiti, ma vale la pena ricordare che solo due giorni fa c’è stata una vasta operazione di Polizia, voluta dal Comune, con l’impiego di 44 agenti della Municipale, che hanno passato al setaccio tutte le case che, secondo le segnalazioni, erano occupate da inquilini abusivi, e invece alla fine di abusivi ne sono saltati fuori solo due, ovviamente denunciati alla Procura per l’apertura delle procedure di sfratto, mentre le altre segnalazioni sono risultate infondate. Ma non fa niente, perché quell’operazione ha dato il segnale della nostra attenzione sul territorio, attenzione costante testimoniata dalla presenza dello stesso sindaco a tutte le Assemblee popolari organizzate dall’Associazione Codici, dalla nostra presenza nel quartiere anche durante la nevicata, tanto da meritarci il rimbrotto degli altri quartieri per aver ‘favorito’ una periferia anziché un’altra. Non è onesto e soprattutto è falso affermare che il nostro governo cittadino ‘è scomparso’ dopo la fiaccolata notturna, e non accettiamo tale affermazione da parte di chi dovrebbe essere il primo difensore della verità. In via Caduti per Servizio c’è sicuramente un problema - ha ribadito l’assessore Del Trecco - che è un problema sociale purtroppo non isolato, che però l’amministrazione comunale sta affrontando in maniera organica e con interventi coordinati con le altre forze in campo. Ma Don Max dovrebbe anche prendere coscienza che continuare ad additare Fontanelle come un quartiere di delinquenti e di spacciatori non aiuta nessuno, men che meno chi a Fontanelle deve viverci, e soprattutto allontana la gente perbene che oggi non vuole più andare a vivere in via Caduti per Servizio, neanche quando liberiamo un alloggio da occupanti abusivi. A Fontanelle va tenuta alta l’attenzione, ma basta ghettizzare il quartiere e soprattutto basta colpevolizzare un’amministrazione che sta dando l’anima ogni giorno per la riqualificazione di tutta la zona e i cittadini lo sanno bene, mentre Don Max non si è accorto che il rapporto tra Comune e utenti è cambiato da mesi, senza più bisogno di Don Chisciotte o paladini». Insomma, don Max, sei proprio un ingrato.



Nicola Chiavetta