‘Fattaccio’ di Piazza Salotto, Pecorale trasferito a Pescara

Il 29enne originario di Montesilvano e’ accusato di tentato omicidio e porto abusivo di armi. Dubbi sul movente degli arrosticini che ha scatenato la follia la domenica del 10 aprile

‘Fattaccio’ di Piazza Salotto, Pecorale trasferito a Pescara

Molto presto, poco dopo il trasferimento nel carcere di Pescara, gli inquirenti potranno interrogare Federico Pecorale ed ascoltare la sua versione sui motivi che domenica delle Palme, 10 aprile, lo hanno indotto prima a colpire con un pugno Yelfry Rosado Guzman e poi ad esplodergli contro 5 colpi di pistola. Le gravi accusa che pesano sulle spalle del giovane 29enne, quelle di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e detenzione ed uso illegale di arma da fuoco, forse non spiegano del tutto la ragione del suo apparente e insensato comportamento. Il futile motivo, che avrebbe scatenato la reazione di Pecorale nel locale "Casa Rustì" di Piazza Salotto, sarebbe collegato alla cottura degli arrosticini. Come i testimoni oculari raccontano la colpa del Cuoco di "Casa Rustì" sarebbe stata la salatura insufficiente degli arrosticini e che avrebbe fatto infuriare Pecorale tanto da indurlo a sparargli pensando, forse, di essere preso in giro. Dietro il futile motivo, gli arrosticini insipidi, si annida l'ipotesi che l'autore dell'insano gesto, possa soffrire di disturbi mentali. Federico Pecorale, a causa di un gravissimo incidente stradale, è rimasto invalido tanto che da dieci anni percepisce una pensione di invalidità. Originario di Montesilvano, era emigrato in Svizzera diversi anni fa con tutta la famiglia e periodicamente tornava a Pescara durante le vacanze pasquali. Riferisce il suo Avvocato, Florenzo Coletti, che il suo assistito è assai provato perchè si è reso conto di quello che è accaduto. Inoltre Pecorale, sempre secondo l'Avvocato, aveva paura di essere preso in giro e per questo girava armato di pistola. E' dunque possibile che il profilo psicologico instabile, del giovane 29enne, possa spiegare l'incomprensibile gesto compiuto nei confronti  dell'incolpevole cuoco di "Casa Rustì". Questa ragione, aggiunta al rischio che Pecorale in carcere possa commettere un insano gesto, avrebbe indotto l'Avvocato Coletti a chiedere una perizia specialistica psicologica necessaria per valutare se la situazione di salute di Pecorale sia compatibile con il regime di detenzione carceraria oppure, in caso contrario, debba essere ricoverato in una struttura specializzata.