‘Fattacci’ di Piazza Salotto La versione di Pecorale: “Ridevano di me, così mi sono vendicato”

Il 29enne originario di Montesilvano accusato di aver fatto fuoco contro il giovane cuoco ricoverato in ospedale prova a difendersi dalle gravissime accuse a suo carico

‘Fattacci’ di Piazza Salotto La versione di Pecorale: “Ridevano di me, così mi sono vendicato”

“Ho cercato di fare amicizia con loro, volevo solo parlare con qualcuno e loro mi hanno deriso. Questa non è una cosa bella quando le persone ridono di te e ti prendono in giro. Erano un gruppo di romeni e stavano seduti al tavolo vicino al mio, questo è successo il sabato sera. Ecco perché poi il giorno dopo sono tornato anche a pranzo: se ci fossero stati di nuovo almeno potevo difendermi con la pistola”, così Federico Pecorale, il 29enne accusato di aver sparato cinque colpi di pistola contro Yelfry Rosado Guzman, il cuoco 23enne del ristorante Rustì in Piazza Salotto a Pescara.

A riportare questa incredibile versione é il quotidiano La Repubblica che nell’edizione odierna riporta l’intervista al protagonista di una domenica di follia, la scorsa, nel ‘cuore’ della città più grande d’Abruzzo.“Mi ero arrabbiato molto con quei ragazzi romeni, ridevano per come parlo, ogni cosa che dicevo mi ridevano in faccia”, ha raccontato al noto quotidiano cartaceo. Il giorno seguente, “dopo aver ordinato un bicchiere di vino e un piatto di carne, ho deciso di restare ancora lì seduto, per vedere se arrivavano i romeni. Avevo ancora fame e ho chiesto un altro piatto di arrosticini, ma il cameriere portava piatti a tutti i clienti del locale tranne che a me. Quando gli ho chiesto perché mi faceva aspettare tanto mi ha risposto male, cattivissimo, come se mi volesse anche lui prendere in giro. Allora mi sono alzato e l’ho seguito, sono entrato dentro e gli ho dato un pugno“.
Quello che è accaduto dopo è noto, testimoniato da inequivocabili immagini nelle quali si denota la freddezza con cui il giovane originario di Montesilvano, ma residente in Svizzera, ha sparato al dipendente del ristorante, prima di organizzare una fuga clamorosa a bordo di un taxi.
”Quello che posso dire è che sia io, che lo conosco da otto anni per altre questioni, sia la mamma, non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere da lui. Non capiamo il motivo della pistola che aveva con sé. E la madre di Federico mi prega di far sapere che si scusa, si stringe al dolore della famiglia del povero Yelfry e si augura che possa al più presto guarire”, ha dichiarato l’avvocato Florenzo Coletti, che attende l’interrogatorio di garanzia per la convalida dell’arresto è in programma per oggi pomeriggio, mercoledì 13 aprile, nel carcere di Pesaro. Ricordiamo che è accusato di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco, una pistola semiautomatica della quale poco si sa fino ad oggi.

Intanto le condizioni del giovane dominicano restano in prognosi riservata. I medici dell’ospedale di Pescara che lo hanno operato per rimuovere le pallottole hanno detto che la situazione verrà definita nelle prossime 48 ore: il rischio é che le lesioni al midollo possano aver compromesso la mobilità del ragazzo. L’auspicio di tutti è che, questo, non accada e che possa guarire al più presto possibile.