Dopo il ‘blitz’ sulle poltrone e la polemica sul Santo Patrono adesso tocca al Gonfalone

Le battaglie politico-elettorali-religiose per far nascere la Nuova Pescara non finiscono mai e c’è il rischio commissarianto

Dopo il ‘blitz’ sulle poltrone e la polemica sul Santo Patrono adesso tocca al Gonfalone

Quando nel 2014 venimmo chiamati a votare per il referendum per la soppressione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore per dar vita alla nuova realtà amministrativa territoriale, la Nuova Pescara, ingenuamente pensavamo che i tre comuni sarebbero stati soppressi per fondersi. Ma la politica locale è riuscita nell’ardua impresa di rinviare di 10 anni la nascita della Nuova Pescara e contemporaneamente di moltiplicare i centri di potere con l’istituzione di ben 4 municipi oltre al Consiglio comunale della Nuova Pescara, con una miriade di consiglieri che potrebbero arrivare ad occupare ben 150 poltrone. E siccome per i politici la difesa del bacino elettorale da cui attingono i voti è questione di vita o di morte, ecco che dissotterrano l’ascia di guerra per difendere quella che chiamano “l’identità” del territorio cui appartengono per salvaguardarne specificità e tradizioni. Sarà per questo che l’Amministrazione comunale di Pescara, mettendo gli altri Comuni di fronte al fatto compiuto e alla chetichella, ha già pronte le bozze del gonfalone e dello stemma della Nuova Pescara, per ora tenuti segreti. Da quello che si apprende da ‘IlCentro’ edizione di Pescara i simboli araldici non sarebbero graditi alle assisi di Montesilvano e Spoltore in quanto improntati a eccessiva “pescaresità”. Come andrà a finire la vicenda lo deciderà l’assemblea costitutiva della Nuova Pescara, ma se la politica si è già accordata per delegare al Vescovo Valentinetti la scelta del Santo Patrono, figuriamoci se non si accorda entro il 30 settembre per approvare lo statuto con le limature opportune a stemma e gonfalone. Il rischio grosso è che, se entro il 30 settembre i Comuni non presenteranno una serie di adempimenti, previsti dalla legge regionale, anziché nascere nel 2027 la Nuova Pescara, potrebbe aver vita nel 2024. In tal caso sarà nominato un commissario che scioglierà i tre Consigli comunali annullando le prossime elezioni amministrative di Pescara e Montesilvano dell’anno prossimo. Figuriamoci se la politica nostrana sarebbe disposta a terminare i mandati prima del tempo per la querelle su stemma e Gonfalone.