“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Dopo Marsilio anche Masci si tuffa alle Naiadi
Continua la propaganda intorno al più bel complesso sportivo della costa adriatica. Sarà la volta buona?
“Torno a nuotare nella splendida piscina olimpionica delle Naiadi. Un complesso sportivo di grandissimo prestigio, unico in Italia, che, dopo anni di difficoltà gestionali, è nuovamente a disposizione di tutti gli appassionati, grazie a un intervento diretto della Regione. Una meravigliosa realtà, piena di ricordi per noi pescaresi, che deve avere la giusta attenzione per essere anche il nostro futuro”. Così il sindaco di Pescara Carlo Masci attraverso un post Facebook al termine del ‘tuffo’ propaganda come fece, già l’anno passato, il governatore Marco Marsilio che non portò benissimo, per dirla alla pescarese, all’infrastruttura.
Ricordiamo che il complesso piscine Le Naiadi di proprietà della Regione Abruzzo vive un’amministrazione nella responsabilità della Fira. Fino ad oggi è stato accessibile solamente alle squadre ed agli atleti che svolgono attività agonistica e non è chiaro quando saranno di nuovo fruibili agli utenti, in genere migliaia, che ogni anno rinnovavano con il proprio abbonamento la fiducia ai vari gestori che si sono succeduti.
Resta a nostro giudizio lo scandalo per la mala gestio del più bel complesso di piscine dell’Adriatico e che ha dato i natali sportivi al capitano della nazionale e campionissimo della pallanuoto, Francesco Di Fulvio.
Una città di mare come Pescara ma anche Montesilvano, con migliaia di atleti, non può non avere una piscina olimpionica tra l’altro ‘mutilata’ della possibilità di esercizio nei tuffi, altro sport dimenticato da queste parti nonostante il bel trampolino da 20 metri.
Di questo, come di tante altre cose, non se n’è parlato e non è mai stato chiarito perché si è deciso di dimezzare la profondità della piscina, utilissima oltre che per i tuffi anche per la subacquea. Ma torneremo a parlare anche di questo, é una promessa.