Costantini non molla l'osso

Sulla questione del crack Di Pietro «Chiodi non ha chiarito un bel niente». Accuse alla rete televisiva Teleponte

Costantini non molla l'osso

COSTANTINI NON MOLLA L'OSSO - L'onorevole Carlo Costantini non mollo l'osso che, in questo caso, è il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi. La lunga conferenza stampa, tenuta ieri, non ha dunque messo la parola fine sulla vicenda del presunto coinvolgimento del Governatore sul caso del crack da tre milioni di euro di Maurizio Di Pietro«Per Chiodi - queste le parole introduttive per il "j'accuse" del leader dell'Idv - Iacona di Presa Diretta fa disinformazione, la Gabanelli fa scandalismo, il Centro e Rete 8 fanno sciacallaggio e chi, come me, rappresenta in Consiglio Regionale il 42,67% degli abruzzesi, rispetto al 48,82% che rappresenta lui, non avrebbe la “dignita’” di essere ospitato in cosi’ tante occasioni da un giornale». L'esponente dell'Idv, Carlo Costantini, se la prende anche contro l'emittente televisiva teramana Teleponte. «Il suo ideale di informazione - scrive Constantini -, quella che considera etica, è quella costruita attorno al sistema teramano di Teleponte che diffonde solo ed esclusivamente il punto di vista suo e quello di Tancredi & co». Non manca nulla: neppure le stoccate ed i riferimenti alla trasparenza tanto invocata ed agli incarichi che il Governatore avrebbe riconosciuto di avere conferito al suo socio di studio.

SULLE DOMANDE DELL'IDV - Nel merito delle risposte fornite alle domande dell’Italia dei Valori ed alle sue dichiarazioni di contorno Costantini ci va già ancora più pesante. «Chiodi - aggiunge l'onorevole Costantini - non smentisce la sua fama di mistificatore della verità, una fama che lo rende sempre meno credibile per l’opinione pubblica e che legittima l’esercizio di un diritto/dovere di critica sempre più stringente, da parte dell’informazione libera». Costantini dubita anche dei troppi «non so nulla», ripetuti dal Presidente della Regione Abruzzo, sulle domande più tecniche, diversamente da quanto spiegato sulla questione del paradiso fiscale cipriota. «Non è vero che Cipro - spiega Costantini - non è più un paradiso fiscale dal 2009». Cipro è stata tolta dalla black list, con decreto ministeriale del 27.7.2010, «quando tutte le operazioni - dice - che hanno dato origine all’inchiesta, dalla costituzione delle società, alle procure speciali, sino alle triangolazioni finanziarie erano già abbondantemente perfezionate».

SULLA PERQUISIZIONE E SULLA SANITA' - L'onorevole Carlo Costantini non ne lascia passare una nemmeno sulla questione della perquisizione dello studio e sulla riduzione del debito della sanità abruzzese, accusando il Governatore Chiodi di mentire ancora. «Non è vero che il suo studio professionale non sia stato perquisito - commenta Costantini - Infatti lo ha rivelato il Pm, citando esplicitamente perquisizione e sequestro delle carte di queste due societa’ presso lo studio Tancredi». Poi, ancora, sul debito che sarebbe stato ridotto solo dagli abruzzesi e dalle maggiori tasse che sono stati costretti a pagare, con le quali la Regione sta pagando le rate dei mutui. «La verità - conclude - è che Chiodi ha remato contro, tanto è vero che con lui si èregistrato un aumento mostruoso del prelievo fiscale, nonostante la crisi (Euro 2.694 milioni per l’anno 2010, Euro 2.778 milioni per l’anno 2011, Euro 2.865 milioni per l’anno 2012 – fonte “Chiodi”, allegato al bilancio preventivo delle entrate) ed una crescita incontrollata della spesa corrente (quasi 400 milioni in piu’ per il 2012, rispetto alle stime del 2011 – fonte “Chiodi”, bilanci di previsione pluriennali). Dunque se aumenta il prelievo fiscale ed aumenta la spesa pubblica, non si capisce cosa di sensazionale avrebbe fatto Chiodi, addirittura di anticipatorio, rispetto a quello che sarebbe facendo a livello nazionale Monti». 

Marco Le Boeuf