Con la nuova Pescara "tutto deve cambiare perché tutto resti come prima”

Sul nome da dare alla nuova città frutto della fusione si riaccendono le polemiche e i politici si tirano i capelli

Con la nuova Pescara "tutto deve cambiare perché tutto resti come prima”

La guerra che si è scatenata sul nome da dare alla nuova realtà territoriale, frutto della fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore negli ultimi tempi è senza esclusione di colpi. I politici di ogni schieramento in vista delle prossime tornate elettorali, fanno a gara per sembrare più determinati, dopo aver dismesso i toni diplomatici, fanno a gara a mostrare toni duri senza peli sulla lingua e nelle interviste dicono pane al pane e vino al vino  senza compromessi. E’ il caso di Lorenzo Sospiri che recentemente, ha tenuto a dichiarare, che la nuova città si chiamerà solo Pescara senza aggettivi, scatenando le reazioni delle assisi di Montesilvano e Spoltore.“anche perché” ha chiosato il Presidente del Consiglio regionale “Nuova Pescara è molto meno bello da dire e da ascoltare rispetto a Pescara”.  Le Amministrazioni comunali di Montesilvano e Spoltore che non hannoancora digerito il rospo del referendum del 2014 il cui esito ha sancito la soppressione dei tre comuni, hanno reagito con altrettanta durezza. Le Amministrazioni di Montesilvano e Spoltore, sul  nome “ Nuova Pescara” non intendono mollare perché, a loro dire, temono che l’obiettivo inconfessato di Lorenzo Sospiri, come del resto di quello dell’intero Consiglio Comunale di Pescara, sia quello dell’annessione. L’esponente di spicco di Forza Italia ha anche precisato che lo Statuto prevede comunque la presenza dei municipi di Montesilvano e Spoltore, corredati di giunte e consiglieri, come a dire “di che vi lamentate?”. La sensazione è che però ai cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore non importi molto se la nuova città si chiamerà Pescara o nuova Pescara. Quando in maggioranza hanno detto “Sì” al referendum del 2014, pensavano ad una semplificazione delle procedure burocratiche, ad un accorpamento dei servizi e perché no, anche ad un risparmio in termini di balzelli  vari, contributi e tasse. Ma man mano che si avvicina il fatidico 1/1/2027 quando la Nuova Pescara, o Pescara che dir si voglia nascerà, una volta superato il 2024,l’annus horribilis  per le due chiamate alle urne(Regione e Unione Europea) e anche tre come nel caso di Pescara e Montesilvano dove si vota anche per lecomunali, tutto tornerà come prima. Insomma anchecon  la nuova Pescara, come diceva Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo “tutto deve cambiare perché tutto resti come prima”.