A Pescara Vecchia la "movida" si mena: ennesima rissa in Corso Manthoné

Ormai ogni week end, specie di sabato, sembra il Far West: violenza ed aggressività gratuita. Il problema è culturale

A Pescara Vecchia la "movida" si mena: ennesima rissa in Corso Manthoné

SABATO A PESCARA VECCHIA C'E' IL FAR WEST. Non si arresta l'onda di violenza che, ormai ogni week end, colpisce le vie del divertimento e della movida pescarese. Corso Manthonè, per esempio, non è un luogo tranquillo dove trovarsi il sabato sera per condividere una birra e quattro chiacchiere con gli amici. Violenza e aggressività gratuita sono diventata la normalità e per i gestori dei locali, ogni fine settimana, è una specie di Far West ma anche per chi si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. L'ultimo episodio - il secondo, il terzo o il quarto consecutivo? - proprio la scorsa notte quando un gruppetto di ragazzi, senza alcuna giustificazione, non ci ha pensato due volte a prendersi a calci e pugni in mezzo alla folla. Ma il campionario di violenza prevede anche il "peggio del peggio" del Made in Usa: cioè il terribile knock-out game, quei pugni sferrati al volto da estranei senza alcun motivo.

LA RABBIA DEI GESTORI: "PERDIAMO CLIENTI". La colpa di questa situazione non stiamo qui a spiegarla. Probabilmente è da ricondurre al vuoto cosmico che naviga solitario nei non cervelli di ragazzini violenti e non solo per l'uso smodato di alcolici e/o droghe sintetiche di varia natura e genene. Ma dato che la situazione è critica perché non aumentare i controlli? Il consorzio Pescara Vecchia, che riunisce tutti i locali della zona, paga una vigilanza privata per tutelare l'ordine pubblico. Ma non basta. "Nessuno - ci racconta un addetto ai lavori - ha ancora fatto nulla per assicurarci di lavorare nella più completa serenità,  garantendo un servizio a 360 gradi per tutte quelle persone che non vogliono di certo ritrovarsi a rischiare la propria incolumità. Molti ragazzi, vista la situazione, stanno evitando proprio la zona di Corso Manthoné e questo, in un momento di crisi, non ce lo possiamo permettere". Insomma, oltre al danno d'immagine per Pescara anche quello economico che pesa, inesorabilmente, sulla piccola impreditoria del divertimento spesso gestita proprio da giovani. 

Marcella Tricarico