IMMIGRATI A PIETRAFERRAZZANA, FN: “STOP ACCOGLIENZA-BUSINESS”

Per il movimento di estrema destra, “Serve una lotta unitaria delle popolazioni sangrine per respingere l’arrivo dei falsi profughi”. Sarà...

IMMIGRATI A PIETRAFERRAZZANA, FN: “STOP ACCOGLIENZA-BUSINESS”

STOP "ACCOGLIENZA-BUSINESS". Forza Nuova - Federazione Atessa-Sangro-Aventino interviene dopo che a Pietraferrazzana, nella struttura alberghiera sul lago, si è deciso di rispondere al bando della Prefettura di Chieti per l’accoglienza di 50 clandestini, tutti adulti maschi, "camuffati con il nome di ‘profughi’. 35 euro al giorno per ogni immigrato è un affare, più della droga, come ci insegna Mafia-Capitale".

"Come abbiamo già visto per altre località - dice FN - dove arrivano gli immigrati muore il turismo e sorgono problemi di ordine pubblico, sanitario e sociale. Ricordiamo le rivolte e i blocchi stradali di Torino di Sangro e Palmoli e, di recente, l’allontanamento di due pakistani definiti ‘problematici’ dal centro di accoglienza di Schiavi d’Abruzzo. E c’è un ulteriore rischio, ossia che altre strutture ricettive dell'area abbiano intrapreso lo stesso percorso; se fosse così, il Lago di Bomba diventerebbe un grande ‘campo profughi’! La popolazione è insorta, costituendo il “Comitato per la serenità e la tutela del territorio”. Bisogna essere consapevoli che non si tratta solo di un problema di Pietraferrazzana, ma di tutto il territorio sangrino, a partire dal comune capofila che è Atessa. Non si possono lasciare soli quei 100 cittadini italiani nel portare avanti una battaglia così difficile che, in caso di sconfitta, comporterebbe danni per tutta la nostra comunità".

LORO DICONO BASTA. Per tale motivo Forza Nuova esorta i sindaci, i consiglieri comunali e i cittadini dei tanti paesi limitrofi a unirsi per lavorare insieme "affinché desista il tentativo istituzionale di inserire nel nostro territorio questi allogeni che, per gran parte, al contrario di quanto ci propinano, non fuggono dalla guerra e non sono né donne, né anziani e né bambini. Per loro c’è una sola via: un umano rimpatrio verso i paesi d'origine che hanno bisogno delle loro braccia forti per ricostruire un futuro migliore. Al contempo, anche la nostra è una terra che sta conoscendo l'emigrazione: giovani vittime di questa nuova povertà che rende ancor di più necessario, logico e naturale aiutare prima i nostri connazionali. Il disegno è chiaro. Le associazioni e gli albergatori devono smetterla di lucrare sull’immigrazione a spese dei cittadini". Sarà...

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