... ci mancava l'unità speciale

Le follie del Porto di Pescara (ma di chi è?): querelle tra Marinella e Guerino. La spesa per il dragaggio è di 73 mln

... ci mancava l'unità speciale
CHE DIO CE LA MANDI BUONA - Il "casotto" del porto di Pescara continua a tenere banco in città, e purtroppo in maniera negativa. Ieri è stata istituita un'Unità di emergenza per intervenire con una mappa delle azioni e un cronoprogramma, ed è stato fissato un incontro da tenere a breve con i sottosegretari all'Ambiente e alle Infrastrutture, dai quali capire che tipo di operatività intendano mettere in campo. Come si dice in questi casi, che Dio ce la mandi buona e senza vento. Intanto si registra un botta e risposta tra la consigliera regionale Marinella Sclocco (Pd) e il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, ex commissario del porto. Oggetto del contendere è il rischio di esondazione del fiume Pescara. «Chiediamo al Ministero delle Infrastrutture di programmare un intervento straordinario per mettere in sicurezza gli argini del fiume Pescara», ha detto la bella Marinella. L'obiettivo è di fronteggiare un «possibile disastro ambientale» che, secondo esperti e ambientalisti, potrebbe interessare il fiume Pescara a causa di diversi fattori: tra questi, guarda un po', c'è anche il mancato dragaggio del porto canale. 
 
CHI CE LI HA 73 MILIONI? - Per mettere in sicurezza il corso fluviale, spiega l'esponente del Pd, servono 73 milioni di euro, ma la Regione «non ha tutti questi soldi». E così «con un'azione sinergica, attraverso la costituzione di una cordata, chiediamo l'intervento del ministero delle infrastrutture e della protezione civile. In questo modo - conclude Sclocco - sarà possibile mettere in campo le misure straordinarie previste dalla legge in situazioni di pericolo di esondazione. L'immobilismo della maggioranza di centrodestra è imbarazzante e disarmante». Sclocco se l'è presa anche con gli assessori regionali Di Paolo (Opere pubbliche e infrastrutture) e Giuliante (Protezione civile), che «in risposta a una mia interrogazione hanno confermato che Pescara e il territorio della Val Pescara sono a rischio di esondazione. Questo rischio è maggiore per il capoluogo adriatico a causa di diversi fattori, come ad esempio l'abusivismo, le opere idrauliche degli anni '30, il mancato dragaggio e le questioni naturali».
 
GUERINO RISPONDE - Testa non è rimasto in silenzio e ha risposto alla «Gentilissima Marinella» (sono parole sue, non nostre), precisando che «per mesi e mesi, quasi un anno, come commissario straordinario del dragaggio del porto di Pescara ho lavorato per compattare le istituzioni e farle lavorare fianco a fianco sui gravissimi prablemi dello scalo, che derivano anche dal fiume. Ho lanciato decine di appelli a tutti gli Enti interessati nel tentativo che qualcuno si interessasse del pericolo di esondazione del fiume. Ho incontrato gli assessori regionali preposti a settembre dello scorso anno, ho più volte chiamato in causa l'Autorità di Bacino, sono stato ricevuto a Roma in diverse occasioni dai vertici della Pratezione civile e dai ministeri competenti, facendo sempre notare che il corso d'acqua potrebbe tracimare in qualsiasi momento in caso di eventi meteoralogici avverti particolarmente abbondanti. Le risposte sono state tiepide, probabilmente anche a causa della disperata mancanza di risorse che affligge il Paese e non solo la Regione Abruzzo. Oggi segnali questo problema e chiedi alle istituzioni di intervenire. Ben venga la presa di coscienza, seppur tardiva, da parte Tua e di altri rappresentanti del centrosinistra abruzzese. Sarò ben lieto - afferma Testa - di lavorare al Vostro fianco, e attendo fiducioso di conoscere le risposte che arriveranno dalle istituzioni chiamate in causa per.salvare Pescara dal rischio esondazione. lo, come Presidente della Provincia, ci sono».
 
Nicola Chiavetta