Voto. Gli ultimi fuochi

Bersani teme Grillo «è miliardario». Belusconi: «Monti? Affinità con la sinistra». Ingroia: «Non lascio la toga»

Voto. Gli ultimi fuochi

VOTO. ULTIMI FUOCHI PRIMA DEL SILENZO ELETTORALE. Cresce la tensione a poco meno di 36 ore dall'apertura dei seggi. Alla mezzanotte odierna, poi, scatterà il cosiddetto "silenzio elettorale", cioè quella pausa necessaria agli elettori per riflettere su quanto fatto dai protagonisti di questa breve campagna elettorale. Così i leader stanno sparando le ultime "cartucce" a caccia dei consensi degli indecisi che, come è noto, rappresentano almeno il 30% della forza elettorale. E, infatti, anche in questa tornata elettorale sarà l'incertezza la grande protagonista. Cosa succederà lunedì 25 febbraio? Da quali forze sarà composto il Parlamento Italiano della XVII° Legislatura? Il quadro politico del "Pianeta Italia" sembra più insidioso che mai complice la paurosa crisi economica, le pressioni internazionali (vedi il caso Angela Merkel) e il "fenomeno" M5S. Sono così diversi gli scenari possibili che è quasi impossibile fare previsioni.

LE DICHIARAZIONI DEI LEADER. Pierluigi Bersani ha attaccato Grillo impegnato nella grande manifestazione a San Giovanni a Roma. «E' un miliardario», ha detto il candidato premier di Pd/Se. «Io sono figlio di un meccanico, vengo dal popolo». L'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dato forfait a Napoli dove doveva chiudere la campagna elettorale. «Monti?Ha affinità con la sinistra», rispondendo alle critiche ricevute sulla famosa lettera inviata agli italiani. Il professore, che chiuderà la campagna a Firenze, invece ha parlato di sfida tra «populisti e riformisti». Mentre il magistrato palermitano Antonio Ingroia, davanti alla Casa dello Studente di L'Aquila, ha dichiarato che «non si dimetterà dalla magistratura».

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