Violenza minorile e spettacolarizzazione del dolore a Chieti

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime forte preoccupazione per l’aggressione avvenuta nei giorni scorsi alla Villa Comunale ai danni di una quattordicenne

Violenza minorile e spettacolarizzazione del dolore a Chieti

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime forte preoccupazione per l’aggressione avvenuta nei giorni scorsi nella Villa Comunale di Chieti, dove una quattordicenne è stata brutalmente colpita da due coetanee, tra l'indifferenza e le risate di altri presenti. Un'aggressione filmata, diffusa sui social, trasformata in “contenuto” virale.

Siamo di fronte a un atto che non è solo criminale, ma profondamente simbolico: la violenza si è consumata in uno spazio pubblico, sotto lo sguardo complice di chi riprende, di chi ride, di chi condivide. E in questa triangolazione tra aggressori, spettatori e pubblico social si consuma una delle derive più gravi del nostro tempo: la trasformazione del dolore altrui in intrattenimento.

È dovere delle istituzioni educative — e in primis della scuola — non restare spettatrici.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani:

- invita il Ministero dell’Istruzione e del Merito a considerare l’inserimento sistematico e trasversale della disciplina dei Diritti Umani nei curricoli scolastici, non come evento episodico o relegato alle “giornate della memoria”, ma come struttura viva del pensiero critico e della responsabilità sociale;
- propone l’attivazione obbligatoria, in ogni istituto, di presìdi stabili per l’educazione relazionale, digitale ed emotiva, capaci di anticipare il disagio prima che esploda nella violenza;
- chiede la promozione di reti territoriali tra scuola, servizi sociali, autorità giudiziarie minorili e famiglie, per condividere strumenti di lettura e d’intervento rispetto ai segnali di disagio giovanile che troppo spesso restano invisibili o vengono ignorati;
- sollecita un piano nazionale per la formazione docenti su bullismo, cyberviolenza e fenomeni di esclusione sociale, al fine di rendere ogni insegnante un soggetto consapevole e attivo nella prevenzione.

La scuola non è solo un contenitore di studenti. È una comunità educante, un attore pubblico con una missione costituzionale: formare cittadini consapevoli, empatici, liberi. Ma senza risorse, senza formazione, senza visione politica, questa missione rischia di restare un’utopia.

Non ci si può più limitare a reagire con sdegno di fronte ai video che circolano online. Serve una visione, serve una regia culturale. E serve adesso.

Ai giovani, vogliamo dire questo: chi filma la violenza senza intervenire non è meno responsabile. La vera forza è scegliere la solidarietà quando intorno regna il silenzio.

Alla politica e al sistema educativo, vogliamo ricordare: ogni adolescente lasciato solo nella sua fragilità è una sconfitta per lo Stato. E ogni ferita ignorata diventerà, domani, una crepa nella convivenza civile.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani si mette a disposizione di tutte le istituzioni scolastiche italiane per promuovere, già dal prossimo anno scolastico, percorsi concreti di educazione ai diritti umani, alla cittadinanza digitale e alla cultura della nonviolenza.

prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU