Stop a Ombrina, D'Alfonso: "Pietra tombale sulla vicenda"

Il ministro dello sviluppo economico, Federica, Guidi, ha chiamato il Faraone: "Il progetto non si farà né ora né mai". Amen

Stop a Ombrina, D'Alfonso: "Pietra tombale sulla vicenda"

LA PIETRA TOMBALE. "Poniamo la pietra tombale su una vicenda per la quale mi ero battuto in prima persona coinvolgendo il Governo a tutti i livelli. Ombrina di ferro non si farà né ora né mai". Così il governatore Luciano D'Alfonso ha riferito di aver ricevuto ieri una telefonata dal ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che gli ha annunciato lo stop definitivo per 'Ombrina Mare'. "A tale progetto - fanno sapere dalla Regione - il ministero ha espresso diniego definitivo". Domani arriverà la comunicazione ufficiale dal dicastero".

OMBRINA DI FERRO. Contro il progetto Ombrina Mare (o, come lo chiama D'Alfonso, "Ombrina di ferro"), che prevedeva la realizzazione di una piattaforma al largo delle coste di Abruzzo e Molise, associazioni, Enti e cittadini avevano detto no con due maxi manifestazioni, in 40mila a Pescara ad aprile 2013 e in 60mila a Lanciano a maggio 2015. Poi, a metà dicembre, era arrivato l'emendamento del Governo alla legge di Stabilità che ha ripristinato le dodici miglia per le perforazioni petrolifere in Adriatico, fermando di fatto Ombrina Mare.

"NO, E' COMPETENZA STATALE". Il consiglio dei ministri aveva impugnato la legge n. 29/15 della Regione Abruzzo recante "Provvedimenti urgenti per la tutela dell'ambiente e dell'ecosistema della costa abruzzese" in quanto invade "materie di esclusiva competenza statale". La legge, pubblicata sul Burat Speciale n. 105 del 14 ottobre, vieta "nelle zone di mare entro le 12 miglia marine dalle linee di costa, lungo l'intero perimetro costiero della regione, le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi". Per il Cdm, questa è "materia di competenza statale".

E LA CASSAZIONE AVEVA DETTO SI'. Nei mesi scorsi la Corte di Cassazione ha dichiarato "conformi alla legge" i sei quesiti referendari "anti trivelle" - ovvero sulle procedure per l'estrazione di idrocarburi e sul "limite" in mare per le piattaforme petrolifere - presentati da dieci consigli regionali (compreso quello abruzzese) che riguardano l'abrogazione di alcune parti dell'articolo 38 dello "Sblocca Italia" e di alcune norme collegate, nonche' dell'articolo 35 del "Decreto Sviluppo".

La sentinella ambientale