Sequestrata fabbrica lager. Operai non pagati e ridotti in semischiavitù

Arrestati il titolare di una ditta di saldature nella Val Di Sangro ed il suo intermediario. Sono accusati di sfruttamento del lavoro dal Pm di Lanciano Canosa

Sequestrata fabbrica lager. Operai non pagati e ridotti in semischiavitù

SEQUESTRATA FABBRICA LAGER IN VAL DI SANGRO. E’ stata sequestrata in Val di Sangro la fabbrica dove decine di operai lavoravano in condizioni di semischiavitù, senza essere pagati. Arrestati il titolare ed un suo intermediario, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro le accuse contestate. I provvedimenti sono del Gup di Lanciano Massimo Canosa. L'azienda opera nel settore saldature. Le indagini sono iniziate grazie ad una segnalazione del Presidente di una associazione di romeni a Roma, coordinate dalla Procura di Lanciano, con la collaborazione di personale della Direzione territoriale del lavoro di Chieti-Pescara hanno consentito di accertare una vera e propria attività di sfruttamento di cittadini stranieri.

Gli stranieri, per lo più di etnia romena, venivano reclutati all’estero, arrivavano in Italia, ospitati in alloggi di fortuna e in precarie condizioni igieniche, con pagamento attraverso trattenute sulla paga. La misura cautelare della custodia in carcere è stata emessa nei confronti del datore di lavoro ed un cittadino romeno, con lo specifico compito di reclutamento di personale attraverso annunci inseriti su siti internet.

Agli stranieri veniva offerto lavoro come saldatori presso la fabbrica frentana, curando il trasporto in Italia, pagando il viaggio eseguito tramite un pulmino, portandoli in azienda, procurando un alloggio in condizioni precarie, incutendo loro timore e minacciandoli, anche con armi per evitare che potessero chiedere migliori condizioni di lavoro o la retribuzione pattuita, fornendo loro solo il minimo indispensabile per il vitto.

Sono, inoltre, indagati anche l'amministratore della fabbrica datore di lavoro “formale” di parte dei lavoratori e chi dirigeva gli operai, talvolta anche minacciandoli.

In una circostanza un operaio è stato malmenato per aver richiesto una parte del denaro per il lavoro svolto occorrente per acquistare il cibo e generi di prima necessità. Il titolare aveva intimato l’operaio di non rivolgersi alla Polizia e di non recarsi presso le strutture sanitarie per curare le lesioni provocate dal pestaggio, ma il lavoratore il giorno successivo si è recato presso il pronto soccorso percorrendo a piedi circa 15 km essendo sprovvisto di mezzi di trasporto e di denaro.

Redazione Independent