Scontro generazionale

Primarie Montesilvano - Il futuro è dei giovani, non dei vetusti di partito e professionisti di campagna elettorale

Scontro generazionale

SCONTRO GENERAZIONALE - Per molti versi queste elezioni primarie del centrosinistra, che si terranno il prossimo 15 gennaio a Montesilvano, rappresentano un test sullo scontro generazionale, in corso in Italia da almeno un decennio. E' notorio che anche in Abruzzo è in atto una sottile, impari, guerra tra il passato gerontocratico, conservatore e fallimentare, ed il futuro invisibile, ancora tutto da costruire. La parola futuro, di cui i politici spesso si riempiono la bocca, è inevitabilmente legato al concetto di gioventù: perchè un giovane laureato, poliglotta, precario e disoccupato dovrebbe riporre la fiducia verso qualcuno che non appartiene a questa dimensione? Non è forse vero che, sino ad oggi, abbiamo avuto le peggiori classi dirigenti della storia della Repubblica italiana? E chi ci ha governato? Sono forse stati i giovani trilaureati, che parlano sette lingue e che sono andati in giro per il mondo oppure i vetusti figli di partito, meglio portati al compromesso ed all'arte del "sistema" con cui raggiungere lo scopo? Chi occupa le poltrone dei più importanti Enti strumentali: i giovani di cui sopra oppure i figli della politica? L'Italia, l'Abruzzo, come Montesilvano, non si sono salvati da questa triste, logica, analisi. Il "sistema politico" è vecchio, illegittimo, impopolare, non democratico, sbagliato e profondamente ingiusto. Se si vuole impedire il ritorno di questa classe di politici, professionisti dell'incarico e delle campagne elettorali, bisognerà che tutti i giovani vadano a votare. Perchè le primarie sono uno strumento che prova ad essere democratico, non come avvene col sistema "porcellum" , che non è affatto, e dove sono i partiti a decidere chi deve essere eletto. Come dice Beppe Grillo, nel messaggio tradizionale messaggio al Parlamento - ma secondo me anche ai giovani -: "La ricreazione è finita" .

CHI SCEGLIERE, CHI VOTARE?- Abbiamo escluso i professionisti della politica, quelli che si trovano alla 15esima campagna elettorale. Abbiamo anche detto che spesso purtroppo sono gli anziani ad averci regalato questo sistema "clientelare" e di potere che ci ha reso come cani rabbiosi. Ma allora chi dobbiamo scegliere? In Abruzzo, a Montesilvano, a Spoltore, ad Ortona e dovunque si voterà in primavera non mancano alcune belle, giovani speranze, speranze. Alcuni di essi, più fortunati e certamente dotati rispetto agli altri, hanno già un percorso professionale e di vita di tutto rispetto. Sono riusciti ad adattarsi alle difficoltà dei nostri tempi in modo migliore rispetto ad altri ed il merito è stato anche dei "buoni maestri" incontrati lungo il cammino: genitori, amici, datori di lavoro, preti, nonni etc. Ma la vita, si sa, non è per tutti uguale. Proviamo a dare fiducia a qualcosa di nuovo, qualcosa che non è strapassato. Non dobbiamo essere gelosi, guardiamo in casa nostra, all'Europa e al mondo, dove ci sono quei casi di giovani che hanno veramente spinto per il rinnovamento. Speriamo con fiducia, perchè forse non dovremmo pentircene mai.

Marco Beef