Abruzzo in piena crisi idrica che la politica ignora

Le alte temperature e la carenza di piogge sono un mix, che sta mettendo sotto stress le nostre infrastrutture idrauliche, una delle regioni italiane con la maggiore sofferenza idrica

Abruzzo in piena crisi idrica che la politica ignora

Ci sono situazioni scabrose, come quelle dell’aumento del riscaldamento del pianeta, che la politica evita di trattare quando c'è una campagna elettorale in corso. All’acuirsi progressivo e rapido dell'emergenza climatica non corrisponde una presa di coscienza della maggior parte dei partiti che, per evitare apprensione nell’elettorato, preferisce ignorare o, in alternativa, considerare i disastri che periodicamente avvengono in Italia come l'alluvione in Romagna dell'anno scorso, come manifestazioni  estreme del clima. La crisi idrica che investe drammaticamente l'Abruzzo, è volutamente esclusa nei dibattiti della campagna elettorale. Nessuna meraviglia quindi se, quando i partiti si confrontano sui temi relativi al rinnovo dei Consigli  comunali di Pescara e Montesilvano e di quello dell’UE di giugno, ignorano quelli correlati alla gestione delle risorse idriche. Le alte temperature e la carenza di piogge sono un mix, che sta mettendo sotto stress le infrastrutture idrauliche dell’Abruzzo, una delle regioni italiane con la maggiore sofferenza idrica. Secondo Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell'Unione europea dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente, il mese di marzo è stato il più caldo di sempre. E anche se si è registrato un surplusdi pioggia pari a circa il 16%, le temperatureeccezionalmente alte (circa 3 gradi superiori alla media) hanno aggravato il bilancio idroclimatico nella nostra regione. Sarebbe perciò necessario, aldilà degli interventi emergenziali, adottare da subito provvedimenti  per gestire al meglio le risorsedisponibili, senza rinviarli alle calende greche quando sarà troppo tardi. Ne consegue  che è  necessario eliminare la dispersione di acqua potabile dalle condutture e ridurre gradualmente la cementificazionedei territori di Pescara e Montesilvano, due città dove il consumo del territorio è allarmante. Ci sarebbe anche l'obbligo morale di sviluppare una coscienza collettiva attenta al consumo di acqua, sensibile al risparmio idrico e all’impatto ambientale, ma l'opera di sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell'ecologiapotrebbe essere d'impaccio alla politica delleAmministrazioni di Pescara e Montesilvano guidate dalla destra, che per vari motivi incoraggiano la speculazione edilizia.