Scontro Chieti-Pescara

Il Governo decide per il "doppio accorpamento" ed accende la vis polemica nell'Area metropolitana

Scontro Chieti-Pescara

ABOLIZIONE PROVINCE. SCONTRO CHIETI-PESCARA. La decisione del Governo Monti, come era ampiamente nelle previsioni, ha innescato una "bagarre" politica che - ne siamo certi - proseguirà ancora a lungo ed assumerà toni che definirli "grotteschi" non basterà. Mentre, infatti, l'accorpamento di Teramo con la provincia di L'Aquila appare un processo abbastanza naturale e scontato è nell'area metropolitana, tra Chieti e Pescara, che si disputerà la lotta ferocissima per il mantenimento dei preziosi uffici. A poche ore dalla decisione governativa è iniziato l'inevitabile tourbillon di comunicati, annunci e (quasi) minacce perchè nessuno è contento.

TOCCA A MASCIA. «Il Governo ha deciso e ha approvato quest’oggi il Decreto legge sul Piano di riordino delle Province, adottando, come del resto ampiamente prevedibile, la decisione votata dal Comitato per le Autonomie locali, ossia l’accorpamento di Pescara con Chieti e de L’Aquila con Teramo. Ma soprattutto ha posto in capo alle Istituzioni locali, Comuni compresi, il rispetto di una fitta agenda di lavoro per la riorganizzazione di funzioni e servizi in vista dello scioglimento, addirittura per il prossimo gennaio 2013, dunque tra appena due mesi, delle giunte provinciali per avviare il percorso di riforma che, a questo punto, dovrà procedere a tappe forzate. Attendiamo di conoscere per intero il contenuto del Decreto che a questo punto, come del resto previsto dalla legge, assegnerà alle città più popolose, quindi a Pescara, il ruolo di capoluogo della futura Provincia, un ruolo che siamo pronti a svolgere senza però alcuna mortificazione degli altri territori coinvolti in questo delicato processo di riforma che ci chiede e ci impone un salto di qualità, superando campanilismi e provincialismi, una qualità che già appartiene a Pescara». Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commentando la decisione del Governo Monti che ha approvato il Decreto legge sul Piano di riordino.

LA VOCE DI CHIETI. «Come purtroppo temevo, la Provincia Chieti esce fortemente penalizzata dal riordino delle Province appena varato dal Governo: subisce la più grande ingiustizia nell’ambito di questo provvedimento perché è l’unica Provincia che aveva i requisiti fissati dal governo per confermarsi tale, requisiti che di fatto sono stati cancellati quando si è trattato di decidere i nuovi assetti». Lo afferma il Presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio il quale torna ad auspicare un intervento in sede parlamentare. «A questo punto – sottolinea il Presidente Di Giuseppantonio – il Governo tenga conto che dovrà decidere se continuare ad assicurare la governabilità degli enti e dunque l’erogazione dei servizi ai cittadini: sia chiaro, allora, che i paventati tagli nei trasferimenti di fondi agli enti locali, rispettivamente per 500 milioni e per 1,5 milioni di euro, finiranno solo per paralizzare definitivamente qualsiasi attività ed acuire a dismisura la crisi che già i territori vivono».

BRUCCHI: «TUTTI A ROMA». Non poteva mancare il commento agguerritissimo del sindaco di Teramo Brucchi: «se fino ad oggi lo slogan era ‘Tutti a L’Aquila’, da adesso diventa ‘Tutti a Roma’. La battaglia per salvaguardare la provincia di Teramo non si ferma, anzi ora trova un ulteriore impulso».

Redazione Independent