Sciopero magistrati contro la riforma Nordio

Cgil e Rifondazione comunista si schierano con le toghe che hanno incrociato le braccia contro la separazione delle carriere

Sciopero magistrati contro la riforma Nordio

Lo sciopero dei magistrati contro la riforma della giustizia presentata dal Ministro Nordio é stata un successo. Le toghe guidate dall’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) criticano soprattutto l’impostazione del Governo di centrodestra a guida Giorgia Meloni sul tema, e non soltanto la questione della separazione delle carriere. Tanto sostegno alla categoria è arrivato dalla CGIL Abruzzo Molise. “E’ inaccettabile pensare di voler ridurre l’autonomia della magistratura e porre l’azione dei pubblici ministeri sotto il controllo del Governo – dice la Cgil Abruzzo Molise - Vogliamo difendere la Costituzione e il principio di eguaglianza di cittadine e cittadini di fronte alla legge, che la riforma costituzionale mina alla radice. C’è il rischio che i provvedimenti del Governo facciano arretrare la qualità della nostra democrazia e proprio per questo siamo al fianco di magistrate e magistrati”.

Sulla stella linea ‘rossa’ anche Rifondazione Comunista: “Il successo dello sciopero dei magistrati è una risposta alla prepotenza di un governo che si pone contro la Costituzione e in continuità storica:con la sua delegittimazione da parte della P2 e del berlusconismo. Noi:siamo garantisti, non ci siamo mai iscritti al cosiddetto partito di:giudici, ne abbiamo spesso criticato il corporativismo o singole sentenze. Ma proprio perché ci siamo sempre battuti perché il potere giudiziario svolga i suoi compiti nell'osservanza del dettato e dello spirito della Costituzione, non possiamo che associarci alla protesta odierna. Il governo attacca l'indipendenza della magistratura e l'obbligatorietà dell'azione
penale, due cardini fondamentali della democrazia costituzionale. L'estrema destra al governo teorizza apertamente la subordinazione della magistratura a un potere politico che si pone al di sopra delle leggi e raccoglie la simpatia trasvrsale del ceto politico affaristico che tradizionalmente è sempre stato insofferente verso i controlli di legalità. La demagogia forcaiola della destra è in realtà il fumo dietro al quale si nasconde la difesa dell'impunità classista per i potenti. Va respinto dunque l'attacco del governo che non ha nulla a che fare con il garantismo né con un miglior funzionamento della giustizia. La magistratura deve evitare chiusure corporative, aprirsi al confronto con la società, e valorizzare il proprio ruolo, certamente non comodo, di sentinella del rispetto della Costituzione”.

E i cittadini da che parte stanno?