“Legami alle comete, come alle code dei cavalli, trascinami, squarciandomi sulle punte delle stelle.”. Vladimir Vladimirovič Majakovskij
Sciopero magistrati contro la riforma Nordio
Cgil e Rifondazione comunista si schierano con le toghe che hanno incrociato le braccia contro la separazione delle carriere
Lo sciopero dei magistrati contro la riforma della giustizia presentata dal Ministro Nordio é stata un successo. Le toghe guidate dall’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) criticano soprattutto l’impostazione del Governo di centrodestra a guida Giorgia Meloni sul tema, e non soltanto la questione della separazione delle carriere. Tanto sostegno alla categoria è arrivato dalla CGIL Abruzzo Molise. “E’ inaccettabile pensare di voler ridurre l’autonomia della magistratura e porre l’azione dei pubblici ministeri sotto il controllo del Governo – dice la Cgil Abruzzo Molise - Vogliamo difendere la Costituzione e il principio di eguaglianza di cittadine e cittadini di fronte alla legge, che la riforma costituzionale mina alla radice. C’è il rischio che i provvedimenti del Governo facciano arretrare la qualità della nostra democrazia e proprio per questo siamo al fianco di magistrate e magistrati”.
Sulla stella linea ‘rossa’ anche Rifondazione Comunista: “Il successo dello sciopero dei magistrati è una risposta alla prepotenza di un governo che si pone contro la Costituzione e in continuità storica:con la sua delegittimazione da parte della P2 e del berlusconismo. Noi:siamo garantisti, non ci siamo mai iscritti al cosiddetto partito di:giudici, ne abbiamo spesso criticato il corporativismo o singole sentenze. Ma proprio perché ci siamo sempre battuti perché il potere giudiziario svolga i suoi compiti nell'osservanza del dettato e dello spirito della Costituzione, non possiamo che associarci alla protesta odierna. Il governo attacca l'indipendenza della magistratura e l'obbligatorietà dell'azione
penale, due cardini fondamentali della democrazia costituzionale. L'estrema destra al governo teorizza apertamente la subordinazione della magistratura a un potere politico che si pone al di sopra delle leggi e raccoglie la simpatia trasvrsale del ceto politico affaristico che tradizionalmente è sempre stato insofferente verso i controlli di legalità. La demagogia forcaiola della destra è in realtà il fumo dietro al quale si nasconde la difesa dell'impunità classista per i potenti. Va respinto dunque l'attacco del governo che non ha nulla a che fare con il garantismo né con un miglior funzionamento della giustizia. La magistratura deve evitare chiusure corporative, aprirsi al confronto con la società, e valorizzare il proprio ruolo, certamente non comodo, di sentinella del rispetto della Costituzione”.
E i cittadini da che parte stanno?