Sbarchi immigrati clandestini, Moniè scrive ad Alfano

Lettera aperta dell'artista e operatore culturale pescarese al ministro dell'Interno: "E' un problema di tutta l'Europa e non solo dell'Italia"

Sbarchi immigrati clandestini, Moniè scrive ad Alfano

CLANDESTINI, MONIE' SCRIVE AD ALFANO. "Da troppo tempo ormai assistiamo impotenti agli sbarchi di poveri cristi che fuggono dalla guerra, dalla fame e quant’altro. In più di un’occasione tali sbarchi hanno provocato e continueranno a provocare innumerevoli vittime". Inizia così una lettera che Berardino Ferrara in arte Moniè, artista e operatore culturale, ha inviato al ministro dell'Interno Angelino Alfano per sollecitarlo sull'importante questione degli sbarchi degli immigrati clandestini.

"L’Europa - scrive Moniè - seguita a ripetere che è un problema nostro, forte del fatto che questa povera gente seguita a sbarcare sulle sponde italiane e la nostra Guardia Costiera, la Marina Militare, Polizia, Carabinieri e qualche volta anche semplici pescatori rispettando il codice del mare dove si legge che non bisogna abbandonare ma salvare chiunque si trovi in difficoltà, seguitano a portare a bordo i disperati di turno. La prassi che segue la conosciamo: assistenza immediata, trasferimento in centri di accoglienza, prima solo a Lampedusa, o comunque in Sicilia, oggi, per ovvie ragioni, in altre Regioni".

LA SOLUZIONE. Moniè, "da italiano solidale e padre di famiglia", si rende conto che al momento questa potrebbe essere l’unica soluzione per tanti disperati. Tuttavia, riflettendoci, "forse ce ne sarebbe un’altra di soluzione: a mio avviso l’Europa se ne potrebbe fare carico. Fermo restando - spiega Moniè - che in primis la Marina Militare si adopera al massimo per salvare le persone di cui sopra, dovrebbe seguitare a farlo, con una sola variante: accogliere a bordo tutti i disperati e poi fare rotta verso lo Stretto di Gibilterra, entrare nell’Oceano Atlantico, andare verso Nord, attraversare lo Stretto della Manica, quindi il Passo di Calais, entrare nel Mare del Nord e farli scendere dalla nave nel tratto di spiaggia Paesi Bassi-Danimarca, e più precisamente tra Wilhelmshaven e Bremerhaven, quindi in territorio tedesco, e successivamente fare ritorno in Italia. Sarebbe bello vedere l’espressione nei volti di chi ha stabilito che è solo un nostro problema e non di tutta l’Europa".

Nicola Chiavetta