Sanitopoli, il malato non c'è

Nuovo rinvio per il processo sulle presunte tangenti. Ma il 15 marzo c'è sciopero dei legali: rischio prescrizione?

Sanitopoli, il malato non c'è

ASPETTANDO ANGELINI - Vincenzo Maria Angelini è un uomo imprevedibile come, appunto, le malattie. Il "Grande accusatore" del sistema sanitario abruzzese, già titolare di un impero di cliniche private, è ancora una volta assente al maxi processo che vede imputati l'ex governatore della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, Lamberto Quarta, Luigi Conga, Sabatino Aracu ed altri vertici della poltica abruzzese. Poche settimane fa Angelini aveva revocato la procura al suo legale storico Sabatino Ciprietti, sostituito con l'avvocato Sergio Menna. Questa decisione aveva fatto slittare le udienze per consentire al neo incaricato di studiare le carte. Poi, gli stop provocati dalle malattie, psicofisiche, del teste Angelini. Questa mattina, nell'aula 1 del Tribunale di Pescara si consumato l'ennesimo atto della vicenda "sanitopoli": Angelini doveva essere sentito come teste dal pool della pubblica accusa (Trifuoggi, Bellelli, De Ninis), oltre che controesaminato dai difensori degli imputati, ma non si è presentato. Stupore tra gli addetti ai lavori, compresi i colleghi giornalisti, accorsi in massa per assistere alla deposizione.

RINVIO AL 15 MARZO, MA C'E' LO SCIOPERO - Il presidente Carmelo De Santis già nell'udienza sscorsa aveva lanciato l'allarme sul rischio prescrizione. "Siamo messi male", aveva detto in aula. Finora, infatti, sono stati ascoltati solo 43 testimoni su un totale di oltre 700 persone. Lo stesso Ottaviano Del Turco, ed il suo legale Caiazza, avevano già accusato Angelini di uso strumentale dei sistemi garantiti come "diritto alla difesa". Fatto resta che De Santis, dietro la presentazione dell'ennesimo certificato medico, non ha disposto la visita fiscale, nel domicilio di Angelini, ed ha rinviato i lavori all'udienza del 15 marzo. Purtroppo, però, quel giorno è previsto lo sciopero degli avvocati contro le nuove disposizione sull'esercizio della professione forense. Che ne sarà di questo processo? Si arriverà ad avere una sentenza, di assoluzione o colpevolezza, nei confronti dei vertici della politica abruzzese? Oppure si arrverà, come molti temono, ad un'inevitabile prescrizione?

Marco Beffe