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Vicenda dragaggio porto di Pescara. I lavori termineranno ad aprile. Manca totalmente la programmazione

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VICEDA PORTO PESCARA. MANCA LA VISIONE. Il topolino partorì la montagna. E' esattamente quello che è successo nell'incredibile vicenda del porto di Pescara vicenda nella quale, ancora una volta, la classe politica abruzzese ha dimostrato incapacità e disorganizzazione. Solo la disperazione, e la protesta indignata degli operatori del settore, inginocchiati e messi alla fame, ha portato allo sblocco di una situazione che perdurava da oltre un anno e mezzo e che durerà ancora fino ad aprile. E, poi: che succederà? Non serviranno altri investimenti per dragare quel fiume tappato dalla diga foranea, uno dei progetti peggio riusciti nella storia delle infrastrutture dell'Abruzzo? La domanda è legittima poichè è mancata, in questa storia, la capacità di programmare un intervento importante, degno di una regione che punta ad essere la porta dei Balcani. Come è possibile non pensare ad un investimento infratrutturale coraggioso per creare uno scalo fluviale capace di attirare grandi navi da crociera e traghetti per la Croazia, in modo da creare occupazione e risorse per il territorio? E' questa, purtroppo, anche la posizione emersa nel vertice politico della Regione, durante la conferenza stampa di questo pomeriggio, presso la Prefettura di Pescara. Ma prima cosa stavano facendo?

IMPROTA: «CONSEGNA LAVORI MARTEDI' 15». Il Sottosegretario alle Infrastruttur,e che ha seguito l'evoluzione della vicenda in questi mesi, ha confermato, per il prossimo martedì 15, la consegna ufficiale dell'area del cantiere per i lavori di dragaggio del porto del capoluogo adriatico. Le operazioni di dragaggio, che costeranno 10 milini e 300 mila euro (comperensivi anche di rimozione, trattamento e conferimento in discarica dei materiali), saranno svolte in 85 giorni dalla società Sidra che si è assicurata l'appalto promosso dal Provveditorato alle opere pubbliche per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna. La conclusione dei lavori, al termine del quali verranno prevelati 200 mila metri cubi di sedimenti, è prevista per il prossimo 8 aprile. Nel frattempo, circa 3 milioni di euro, grazie ad un emendamento bipartisan presentato da due Senatori abruzzesi (Legnini/Tancredi) di concerto con il Governo, sono stati stanziati a favore della Regione Abruzzo per il pagamento degli indennizzi agli operatori dela pesca del porto canale di Pescara. Un percorso diverso, che andrà definito a breve tenendo conto delle diposizioni in materia dell'Unione europea, riguarderà il sostegno ad altre categorie di operatori: quelli non marittimi ugualmente danneggiati dal blocco del porto di Pescara.

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