Omicidio Rigante: chiesta per tutti la conferma della condanna

La conferma della sentenza di primo grado, relativa all'omicidio del tifoso pescarese, è stata chiesta alla Corte d'Appello dell'Aquila dal pg Romolo Como

Omicidio Rigante: chiesta per tutti la conferma della condanna

OMICIDIO RIGANTE, CHIESTA LA CONFERMA DELLA CONDANNA. La conferma della sentenza di primo grado, relativa all'omicidio del pescarese Domenico Rigante, e' stata chiesta alla Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila dal pg Romolo Como. I fatti si verificarono, nel corso di una sorta di spedizione punitiva, il 1° maggio 2012, sul pianerottolo di casa della vittima, in via Polacchi a Pescara.

30 ANNI PER CIARELLI. In particolare per il principale imputato, Massimo Ciarelli, sono stati chiesti 30 anni di reclusione. Per lui l'accusa e' di omicidio volontario premeditato. Diciannove anni e 4 mesi di reclusione per omicidio volontario sono stati chiesti per Domenico Ciarelli, nipote di Massimo, e i cugini Luigi, Antonio e Angelo Ciarelli, accusati di omicidio volontario, che quella sera accompagnarono Ciarelli nell'abitazione di Rigante che fu raggiunto da un colpo di pistola al gluteo che poi risulto' fatale.

IL PRIMO GRADO. Gli imputati erano stati giudicati in primo grado il 3 febbraio scorso, con rito abbreviato, dal gup del Tribunale di Pescara Gianluca Sandrea. In quell'occasione il pm Salvatore Campochiaro aveva chiesto per Ciarelli la pena dell'ergastolo, non riconoscendo alcuna attenuante agli imputati. La sentenza e' attesa per domani.

LA TESTIMONIANZA DI NOBILE. I giudici della Corte d'Appello avevano accolto la richiesta della difesa di ascoltare Mimmo Nobile, uno dei capi del tifo organizzato biancazzurro attualmente detenuto. Dal carcere ha scritto una lettera nella quale prende una posizione diametralmente opposta a quella fornita nell'immediatezza dei fatti e nei giorni a seguire il delitto. Una difesa a sorpresa del principale protagonista della spedizione punitiva di quel terribile 1° maggio. In sostanza Nobile si schiera inaspettatamente in favore di Massimo Ciarelli, che sparò un colpo di revolver al giovane Domenico Rigante sopra il gluteo - colpo poi rivelatosi fatale - ma si e' sempre difesa parlando di "una disgrazia".

Redazione Independent