Mostre Eremi Celestiniani ai Musei Vaticani, la replica del Parco

Il presidente Franco Iezzi risponde al nostro articolo sulle inaugurazioni plurime della mostra Majella Domus Christi Domus Naturae

Mostre Eremi Celestiniani ai Musei Vaticani, la replica del Parco

IL PARCO MAJELLA RISPONDE AD ABRUZZO INDEPENDENT. "Egregio Dottore Fausto Di Nella, mi é stato segnalato un suo articolo nel quale si chiedono notizie in merito a presunte "multi inaugurazioni" della nostra mostra sugli eremi celestini a Roma. Molto volentieri le fornisco informazioni che spero soddisfino la sua legittima richiesta. La mostra è stata allestita una prima volta presso l'Auditorium Conciliazione dove in data 3 Aprile 2014 si è svolta la sola un unica cerimonia di inaugurazione. Successivamente, in ragione del grande successo avuto, è stata riallestita presso i Musei Vaticani. In questa occasione non è stata organizzata alcuna cerimonia di inaugurazione ma si è data solo doverosa informazione agli organi di stampa. In data 4 febbraio 2015 si è svolta una visita privata riservata ad alcune personalità politiche e religiose (in concomitanza all'apertura di un padiglione dedicato alla Regione Abruzzo). Anche in questa occasione ci si è limitati a dare doverosa informazione ai media. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e le invio un cordiale saluto". Questa la replica, che pubblichiamo integralmente, del Presidente del Parco Majella, Franco Iezzi.

R.I.

Nota del (sub)direttore

Eravamo presenti alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa della mostra "Majella Domus Christi Domus Naturae" sugli Eremi Celestiniani ai Musei Vaticani. Spinti dalla curiosità, ci siamo ritrovati a domandare al presidente Iezzi in quale sala, all'interno del prestigioso museo, fossero esposte le immagini di raffiguranti i luoghi sacri di San Bartolomeo (e via dicendo), dato l'imponente traffico di turisti  - "25mila al giorno", parole di Iezzi - registrato nella struttura di proprietà del Vaticano. Ma il presidente del Parco Majella, forse non abituato al nostro linguaggio "confidenziale" e che è tipico di chi fa un giornale d'informazione nuova ed indipendente (leggi il nostro manifesto) - si è subito stizzito, rispondendoci frettolosamente e lasciandoci, insieme ad altri colleghi, con una marea di dubbi.

Marco Manzo