MirAl: "Disattivare il wi fi negli istituti scolastici superiori"

Miriam Casturà e Alex Caporale intervengono dopo i risultati della campagna di monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico

MirAl: "Disattivare il wi fi negli istituti scolastici superiori"

DISATTIVIAMO IL WI FI NELLE SCUOLE. Miriam Casturà e Alex Caporale dell'associazione lancianese MirAl intervengono dopo che la campagna di monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico, che ha interessato 196 istituti d’infanzia abruzzesi, ha evidenziato che i valori di campo elettrico in alcune scuole sono anche inferiori a 0,3 volt per metro (il Valore di attenzione indicato dalla legge è di 6 volt per metro).

"Crediamo però - dicono Casturà e Caporale - che sia importante monitorare anche gli istituti di scuola superiore, dove i ragazzi sono collegati costantemente alla rete wi fi, sia con i Pc dell’istituto sia con i telefoni personali. Purtroppo quotidianamente milioni di onde ci avvolgono, ovunque noi siamo, in aula, nei luoghi privati e pubblici, parchi e ospedali: Wi-Fi, ripetitori (che a Lanciano proliferano perchè non vi è un piano antenne), in questo modo possibili agenti cancerogeni ci assalgono silenti, e siamo vittime di pericoli invisibili e dolorose minacce. Intanto a Parigi, in Inghilterra, Germania, Canada, è stato disattivato il segnale wifi nella maggior parte degli istituti scolastici".

E DA NOI? In Italia, invece, "spuntano tralicci come funghi e non riusciamo nemmeno ad ottenere dalla nostra amministrazione comunale un Piano antenne che ci tuteli dal proliferare di antenne selvagge. Dalle stime di Reall, che si basano su dati regionali e dati Istat, pare che in Abruzzo i casi di tumore fra bambini e adolescenti siano di circa 50 pazienti l’anno, fino ad un numero di oltre 170 nuovi casi, considerando la fascia di età tra zero e 29 anni. L’importanza di uno studio epidemiologico al riguardo sarebbe indispensabile, ma l’Abruzzo non si è mai dotato di registri di mortalità, tumori e altre patologie, come invece accade nella maggior parte delle regioni italiane".

Giuseppe Marfisi